CLAUDIO LOLLI …. Ci sono le dita di Dio stamattina nel cielo e ti stanno disegnando una buona giornata in cui ci sarò, ci sarai, ci saremo e ci potremo toccare chiedendo: com’è andata?

Claudio Lolli,
nasce a Bologna il 28 marzo 1950. Lolli è il cantautore che incarna meglio questa espressione. È l’interprete che fin dal suo esordio nel 1972 pone davanti lo spirito di una maturità acquisita e che si modifica in meglio con il tempo. Con i primi due LP riesce ad imporsi come uno tra i più significativi cantautori italiani. Aspettando Godot e Canzoni di vita, canzoni di morte riescono a far comprendere la sua idea, che non esula da un determinato impegno politico e umano. I suoi dischi destano sempre un enorme interesse con dei testi molto importanti che definirei pura poesia. Spesso Lolli li recita. Ogni parola appare veramente sentita ed ha uno scopo ben specifico. Sebbene Claudio Lolli sia considerato un intellettuale, il suo linguaggio è semplice, non si arrichisce di inutili virtuosismi e questa sua limpidezza la trasferisce anche quando si pone in pubblico o in osteria con chiunque li chieda di parlare e bere un bicchiere di vino. È tra i pochissimi cantautori che esclude la base ritmica per esibirsi in quanto non ce n’è bisogno. La melodia è costruita lasciando in sospeso gli strumenti a corde di vario tipo. Una scelta ben curata per lasciare spazio alla bella e personale voce dal timbro caldo e piacevole in ogni brano. Le parole chiave sono dette con uno spirito diverso, a volte sono incisive, altre volte sono sussurrate.
Lolli, sebbene cullato da Guccini e frequentatore della scuola romana al Folkstudio, è completamente diverso da tutti gli altri cantautori; è nettamente fuori da ogni linea musicale nettamente prestabilita e diventa a sua volta caposcuola di una corrente nuova. In lui, l’intesa tra uomo ed artista coincide laddove impegno politico ed amore per l’arte hanno finalmente il sopravvento. ‘Aspettando Godot’ con le sue 10 canzoni, contribuisce a far comprendere questa intesa fin dall’inizio del suo percorso artistico. Ogni uomo vive la sua vita aspettando qualcosa. Con ‘Michel’ racconta la sua amicizia da bambino finita male perché, raggiunta la maturità, ognuno segue i suoi ideali e la sua strada. Claudio fa capire che vivere, costa una certa fatica, perché la vita è tutta uguale con dispiaceri e guai che ti perseguitano sempre. Vorrebbe andare su un’isola per essere veramente libero ma la gelosia degli altri lo impediscono. Lo racconta nella bellissima canzone ‘L’isola verde’, ed è probabilmente, un pensiero che molti altri hanno in un determinato periodo. Isolarsi non significa fuggire, è solo necessario ritrovare la propria libertà mentale. Claudio è il portavoce di una classe di persone che hanno tutti questa indole incontrollata. Con ‘Quelli come noi’ separa gli altri che invece se ne fregano e si divertono ugualmente.
La tematica di ‘Angoscia metropolitana’ si avvicina molto a quella espressa da Paul Simon in ogni suo verso. Quello che resta, è una storia d’amore che finisce in delusione dove sfocia un chiaro pessimismo. Parlando della morte, Lolli racconta che non lascia scampo, niente sfugge alla morte e all’oblio del nulla. Il pessimismo di Lolli è del tutto radicale, investe la natura delle cose, la reale importanza di comunicare le esperienze.
Lolli tocca esperienze reali e temi spesso che molti preferiscono sorvolare; la storia del ragazzo che si suicida durante il periodo di leva e l’ipocrisia del dolore e, il dolore di questa ipocrisia (Morire di leva). Qualsiasi canzone che ascolti, è per il suo naturale significato un’opera minuziosa che scava dentro di noi. Sono tutte veramente belle, talmente vere che riescono a tenere legati da eterna amicizia tutti coloro che Lolli non lo conoscono di persona ma hanno ricevuto un messaggio chiaro dalle sue canzoni. (Dal mio libro LA CULTURA MUSICALE – ed. Youcanprint).

La Cultura Musicale

La Cultura Musicale

 

CLAUDIO LOLLI

28 marzo 1950

17 agosto 2018

 

 

Buon viaggio, ci si vede.

 

 

Claudio non c’è più fisicamente tra di noi ma la sua anima bella ci consente di sentirlo sempre presente.
Grazie poeta della mia gioventù.
Grazie amico dei miei pensieri.

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