L’artista grafico Wes Wilson è stato il pioniere dell’estetica del poster dei concerti rock alla fine degli anni ’60, traducendo i luoghi e i suoni della società della controcultura nell’iconografia psichedelica che resiste oggi tra le immagini più indelebili dell’epoca. Nato Robert Wesley Wilson il 15 luglio 1937, ha disegnato per tutta l’infanzia, ma mentre frequentava il college locale junior di Auburn, CA, ha invece studiato silvicoltura e orticoltura, successivamente laureandosi in filosofia al San Francisco State College. In seguito andò a lavorare alla Contact Printing, una piccola stampa che produceva volantini per le feste di Ricorso Mime Troupe montate dal promotore di concerti e impresario Bill Graham; presto Wilson – che aveva già completato una manciata di poster ben accolti per Chet Helms e Family Dog – stava anche progettando per gli spettacoli rock di Grahamal Fillmore Auditorium.
Il leggendario Trips Festival allestito alla fine di gennaio del 1966 fu tra gli eventi pubblicizzati da un volantino Wilson; ha anche partecipato all’evento, e la combinazione di musica, droghe e amore lo ha colpito profondamente. A metà anno Wilson smise di produrre materiali per Helms del tutto, preferendo invece la libertà creativa offerta dal lavoro per Graham; i suoi poster divennero selvaggiamente sperimentali, ispirati in gran parte dalla sua scoperta dello stile di scritta secessionista viennese sviluppato da Alfred Roller. Wilson modificò lo stile per adattarsi alle sue ambizioni, rendendo i personaggi con singolarità quasi indistinguibile espandendo i loro contorni e forme inneste; allo stesso tempo, ha giocato con i primi piani e gli sfondi, i suoi modelli di design diventando sempre più esagerati con ogni nuova creazione.
L’altra grande scoperta di Wilson fu il suo uso del colore – ispirato agli spettacoli di luci dei concerti stessi, mescolava i colori con l’abbandono selvaggio, dando luogo a immagini scosse che catturavano perfettamente l’essenza rivoluzionaria della musica che la sua arte promuoveva. Il lavoro di Wilson si spostò rapidamente oltre i confini della sottocultura psichedelica nel mainstream, dando luogo a profili in riviste come Time, Life e Variety; tuttavia, nel maggio 1967 smise di produrre manifesti per Graham, sostenendo che il promotore non aveva rispettato il loro attuale accordo di royalty. Due ultimi manifesti di Fillmore – uno dei quali raffigurava Graham come “ricco e compiaciuto come un antico mercante romano” – costituivano il suo ultimo lavoro per il famoso auditorium.
Nel 1990, lo Springfield Art Museum lo invitò ad esporre il suo classico lavoro di Fillmore, dando vita alla mostra Looking Back: Rock Posters of the 1960 di Wes Wilson. Il successo della mostra sembrava riaccendere il suo interesse per il design grafico, e dal 1991 al 1995 ha pubblicato Off the Wall, una delle principali riviste di notizie dedicata al mondo della poster art e degli happening. Con la rinascita dell’interesse del pubblico per la forma, Wilson ha anche prodotto tre manifesti di eventi all’esposizione di successo a San Francisco durante i primi anni ’90, e ha contribuito a una serie di mostre di gallerie che celebrano sia opere classiche che contemporanee. (Fonte Biografia di Jason Ankeny)
Wilson è morto il 24 gennaio 2020
gennaio 26, 2020