L’opera Biserta e Altre Storie è essenziale per conoscere l’esperienza musicale dei fratelli Bottasso che in questo bellissimo Album, incontrano Simone Sims Longo
Che cos’è innanzi tutto Biserta? È un documentario, una storia a spirale. L’origine documentaristica della maggior parte del lavoro dona all’Album un carattere fortemente narrativo, nel quale le storie vengono raccontate contemporaneamente da voci, strumenti acustici o elettronici, e registrazioni ambientali. Chi ascolta il disco può immaginarsi di viaggiare in ogni direzione.
Alle domande sollevate dal coro di voci bianche … io chiedo, tu chiedi, ti chiedo, ti chiedi … rispondono le voci dei protagonisti del documentario.
Samara sogna di scappare dalla Tunisia per diventare una boxeur; i Salafiti urlano incitando all’odio e alla violenza contro i propri simili; Mohamed, accorato, ricorda la conseguenza dello scoppio della guerra di Biserta sulla sua famiglia.
Le storie di Samara, Mohamed, Dhia e Khaled vengono rappresentate dall’organetto, dal violino, dalla tromba suonate dal Duo Bottasso e dal tar di Reza Mirjalall che è l’autore del brano Autumn. Il Mediterraneo, le notti e le furie delle rivoluzioni arabe sono dipinte dal sound design e dal live elettronico di Simone Sims Longo.
L’opera che costituisce quasi tutta la colonna sonora del documentario, ti avvolge fin dalle prime note ed è una forte e significativa testimonianza storica nonché l’anima di questi straordinari musicisti che escono dalle loro confortevoli conoscenze musicali e condividono le tecniche maturate nei precedenti lavori per abbracciare vocal samples, improvvisazione, ricerca timbrica sugli strumenti acustici, textures sonore, tecniche estese e field recordings, raggiungendo il suo culmine nel brano “Spirali”.
Questo album apre ad una riflessione sulla fratellanza e allontana il Duo Bottasso da quella personale che ha caratterizzato il precedente lavoro”Crescendo”, da me recensito sulla rivista In Ogni Dove (Piemonte) e che potete trovare e rileggere sul sito del Duo Bottasso.
Tutte le parti del disco trasmettono non poche emozioni.
Le voci dei ragazzi del coro sono travolgenti. Messe in risalto e lumeggiate dal suono degli strumenti, rimarginano le ferite e risvegliano la libertà ed i sogni di giovani e bambini divisi dalla politica e lacerati dalla fede..
Una poesia in musica che produce un grande effetto perché attraverso l’ascolto puoi immaginare quello che potresti vedere. Il contatto, le parole e la musica sono le manifestazioni dei sentimenti, dei segreti del pensiero, del volere di chi parla.
Autore dell’articolo: Gloria Berloso