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settembre 18, 2018

Big Jay McNeely “Clacson”

La morte del sassofonista Big Jay McNeely, vinto dal cancro all’età di 91 anni, domenica 16 settembre, chiude la porta all’esplosione del R & B che nel dopoguerra ha cambiato il mondo. McNeely era l’unico artista sopravvissuto di quell’era profondamente rivoluzionaria, e l’ha sintetizzato con una musicalità elegantemente aggressiva, conosciuta come “clacson”, che ha posto le basi per il rock and roll e ha dato il via a una mania nazionale attraverso un’orda di reazioni con l’elettrizzante debutto nel 1948 di “Deacon’s Hop”.


Uno showman impareggiabile che soffiava il suo sax tenore disteso sulla schiena, che si aggirava per la pista da ballo, camminando lungo il bar o in strada. Big rappresentava una metodologia perfezionata che eseguiva con una precisione quasi chirurgica stimolando i suoi ascoltatori in modo eccessivo tanto da scioccarli.
Nato a Los Angeles il 29 aprile 1927, McNeely ha suonato jazz, da adolescente a fianco di Sonny Criss, ha studiato teoria con l’uomo di punta della RKO Studios, Joseph Cadaly. Los Angeles è stata l’epicentro di un’epidemia febbrile del R & B e il marchio mutante e ipnotizzante di McNeely di sostenere una singola nota per cinquanta battute di musica, suonare una canzone per un’ora dritta, tormentare gli ascoltatori con astuto impiego di note e numeri ripetitivi. Rapidamente lo ha stabilito come una delle forze chiave dell’espressione musicale.


Dopo che “Deacon’s Hop” ha superato la classifica R & B, McNeely ha scatenato una raffica di singhiozzanti single con titoli del calibro di “The Goof”, “Strip Tease Swing”, “Nervous Man Nervous”, “Teen Age Hop”, “Let’s Work” e la dose più selvaggia e truculenta di sax frenetico mai perpetrato, la “3-D” piatta e sbalorditiva. La stampa lo chiamava “Big Jay McSquealy”, “Go Go Go Man”, “Diacono di Tenore Sax” e “Re degli Honkers”.
  Mentre il ritmo di McNeely è diventato zoppicante per l’ascesa del rock and roll, è riuscito a liberarsi di un altro mostro hit, “There Is Something on Your Mind” del 1959, la ballata vocale. Ciononostante, il suo ruolo nella storia rimane incrollabile quanto la sua musica è irresistibile e ha continuato a registrare, pubblicando un nuovo album nel 2016; ha lavorato a livello internazionale fino a giugno di quest’anno.
Big ha lanciato note alte e note basse, ha creato eccitazione con loro, facendo muovere tutte le persone sedute attorno a lui.


                                “Quindi fai muovere tutti in casa, questo è quello che devi fare. 

          Le persone non sanno cosa sia, ma quando lo sentono, lo sanno. Per me, è l’anima”.

 

Gloria Berloso

La Cultura Musicale

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