Posts tagged ‘Simonetta Bumbi’

Maggio 10, 2023

OLTRE LA COLLINA – MIA MARTINI – Padre davvero

Quando ascoltai la prima volta Mia Martini, cantava Padre davvero che venne censurata dalla RAI perché giudicata dissacrante. Rimasi ammaliata soprattutto per l’estensione vocale e la bellezza infinita dell’interprete, e per bellezza intendo la purezza artistica. L’abbondante produzione discografica ad alto livello che negli anni settanta ha elargito al popolo vinilico non è bastata a renderle il giusto consenso. Anni fa, l’esordio discografico non era favorito per l’inesperienza degli artisti. Oggi, una cantante come Mia Martini, grazie alle produzioni intelligenti e capaci che comprendono bene le doti artistiche dei musicisti, sarebbe diventata unica e leggendaria. Io rimasi sbalordita al primo ascolto, perché quella ragazza bionda e paffutella, aveva delle caratteristiche vocali particolari ed una personalità già delineata.

Il suo primo album “OLTRE LA COLLINA” è la migliore opera realizzata da un’artista italiana, sia per i testi sia per gli arrangiamenti.

Oltre la collina (testo)

Tutto rimane là,
dietro la collina,
tutto rimane là.
La mia verginità se la prese il
mare, le mie lacrime durarono
tanto a lungo che finirono per
seccarsi.
La mia fede la persi e poi la
ritrovai, e poi la persi ancora,
un milione di volte.

La mia speranza diventò ben
presto un’abitudine, i miei sogni
furono le mie ossessioni, la mia
prigione fu la mia casa, le mie
fughe arrivarono solo dietro
l’angolo, i miei baci vennero
insudiciati dal primo venuto
La mia vita e la mia morte si
sposarono e insieme mi uccisero.
Ora tutto questo è là
dietro la collina, tutto rimane là
pronto a risucchiarmi indietro, a
trascinarmi con sé nel buio, nel
silenzio, nel marmo.
E io fuggo, correndo,
camminando, zoppicando,
strisciando per terra, io fuggo per
cercare disperatamente un amore.
Un amore mio, un amore magari
felice oppure, oppure infelice, ma sì, tanto è lo stesso.
Mi basta solo che sia un amore

Mia Martini ha scritto molte canzoni, tra le più belle “Quante Volte” ha decretato un successo anche in altri paesi d’Europa.

Mimì se n’è andata il 12 maggio del 1995, era sola nella sua abitazione vicino a Varese, dove si era trasferita da un mese per essere più vicina al padre con il quale si era riconciliata da allora e che non vedeva da 40 anni.

..Padre, davvero che cosa mi hai dato? Ma continuare è fiato sprecato…che sono tua figlia, lo sanno tutti…

domani i giornali con la mia foto ti prenderanno in giro da matti ..

Ciao Mimì

aprile 22, 2023

Il sole lassù – Racconti e Poesie – Gloria Berloso

Gloria Berloso

Il 1971 è stato un anno incredibile per tanti ragazzi della mia generazione. Devo dire che io sono stata anche fortunata nel riuscire a raggiungere obbiettivi che vedevo lontani e a fare progetti che altri non avrebbero fatto. In quell’anno avevo vissuto alcuni mesi a Parigi, avevo 15 anni e non temevo niente e nessuno. Ho sempre viaggiato da sola e non sono mai stata ostacolata dai miei genitori che nutrivano fiducia ed apprezzavano le mie scelte.
Nel ’71 c’è stata una esperienza in una rock band, io cantavo e suonavo un po’ il flauto. Prendevo il treno per raggiungere il paese dove facevamo le prove, il bassista e il pianista erano bravissimi ma mi spaventai non poco quando mi dissero che dovevamo andare a suonare al palazzetto dello sport di Udine per aprire il concerto di una band famosa. Fu una delle rare volte che rinunciai a qualcosa che mi piaceva molto, forse avevo visto oltre ed in effetti qualcosa successe nel 1972.

Sicuramente la rivoluzione culturale ha giocato molto. Ho usato la parola “fortunata” perché la mia libertà l’ho conquistata da sola ma con intelligenza e senza scontri particolari in famiglia. Sono cresciuta anche più in fretta grazie ad eventi che hanno segnato il mio percorso. Le letture sono state determinanti, divoravo i libri di notte già a 11 o 12 anni tenendo il transistor sotto il cuscino per ascoltare le canzoni. Devo aggiungere che anche il cinema ha avuto un forte impatto su di me, a volte facevo carte false per entrare. I miei amici d’allora se lo ricordano ancora! Io credo che rifarei tutto ma a 15 anni hai anche l’incoscienza che ti permette di superare i pericoli. A Parigi ho visto le barricate ma non ho mai avuto paura. Anzi, quello che ho visto mi ha aiutato ad essere una combattiva e a lottare per le giuste cause o almeno quelle che credevo fossero giuste.

A volte penso che vorrei tornare indietro solo per rivedere coloro che mi hanno dato la forza di amare questa vita, di apprezzarne gli insegnamenti e rivivere le emozioni, allora molto forti. Era proprio il 1971, quando incontrai per la prima volta la voce di Janis che urlava Cry Baby in un negozio fantastico di Parigi, comprai quel disco ed insieme andammo a salutare Jim Morrison al Père Lachaise. Ancora oggi, guardando il disco che ha ancora il bollino con il prezzo in franchi, mi chiedo se è stato un caso essere stata testimone di un piccolo pezzettino di storia!

La bella musica viene dal cuore. Quando non ci sono idee, allora si fa ricorso alla tecnica. Ma la tecnica è quasi la prostituta della musica. Quando senti una bella canzone puoi piangere, sentire forti emozioni, ma la musica è anche saper far ridere. Molti musicisti se lo dimenticano. La prima e più importante cosa che vorrei cambiasse nella gente è l’atteggiamento negativo verso gli altri. In mezzo al dolore e all’inquietudine, il Poeta trova una speranza di rinascita attraverso la musica che é anche a mio avviso forse la medicina terapeutica più vera e reale. La musica risveglia, ti fa pensare, ti emoziona, ti turba, t’innamora , ti guarisce e soprattutto non ti abbandona mai.

In un momento particolarmente difficile per l’umanità attuale, dove l’odio, la gelosia e il potere hanno preso il sopravvento, ci si può domandare come certe canzoni scritte in epoche diverse e situazioni particolari possano resistere nel tempo. Io me lo chiedo sempre dato che la cultura del quieto vivere, dell’amore e della pace sta cambiando. Mi viene in mente una canzone di Neil Young, Down By The River, che racconta di un omicidio per amore. Young la scrisse negli anni ’60 sotto allucinazioni che sul palco si dilatavano ad ogni concerto. Il grave fenomeno culturale in Italia che oggi viene erroneamente classificato femminicidio per l’altissimo numero di donne uccise dai loro compagni di vita, è realtà. Forse, molti di questi assassini non hanno mai ascoltato una canzone ma solo suoni disturbati e parole senza senso, perché uccidere per amore non ha alcun significato, perché per un omicida è così difficile restare solo, prima e dopo.

In questo mondo totalmente impazzito che insegue guerre, razzismo di ogni tipo, paranoie, solo il diverso per scelta è sano, e riesce a scrivere canzoni belle e profonde.

Noi siamo tutti esseri umani che, attraverso qualche legame mistico, siamo nati per condividere lo stesso limitato periodo su questo pianeta, una piccola oasi verde nella vastità dell’universo. Perché, allora, viviamo tra guerre e conflitti di ogni genere? Se tutti potessimo tenere a mente l’immagine dei vasti cieli, credo che saremmo sulla strada verso la risoluzione di guerre e conflitti. Quando i nostri occhi sono puntati verso l’eternità, riusciamo a capire che i conflitti dei nostri piccoli ego sono veramente meschini e di poca importanza.

La questione di come cambiare in meglio ha generato innumerevoli teorie, credenze e imperi editoriali. Senza dubbio l’autodisciplina e lo sforzo possono consentirci trasformazioni positive, come accade per esempio facendo una regolare attività fisica. Ma spesso la volontà è difficile da mantenere e il nostro autocontrollo può perdersi in un momento cruciale perché non abbiamo affrontato le cause interne che sono alla base del nostro comportamento. La rivoluzione umana è il lavoro di trasformazione della nostra vita a partire dalla sua essenza più profonda. Significa individuare e affrontare tutto ciò che inibisce la piena espressione del nostro potenziale positivo e della nostra umanità.

Ci sono giorni in cui nel mondo c’è meno gioia, meno luce, meno bellezza. Ci sono giorni come oggi in cui si sente la mancanza di un essere, della sua umanità, della sua musica, del suo cuore, del suo sorriso, della sua bontà. Ci sono giorni in cui si dice a se stessi che niente sarà più come prima. Fortunatamente, abbiamo ancora la musica, i nostri ricordi, le nostre risate, la nostra complicità, le nostre canzoni.

L’universo è anche dietro le parole, anonime figure inafferrabili di una canzone perché quando si parla d’amore bisogna ascoltare, un’ottima abitudine per non farsi morire!

Se si potesse tornare indietro, rifarei tutto il viaggio con la lentezza che ha sfiorato tutta la mia vita da quando sono nata in un freddo dicembre di tanti anni fa nella clinica dei frati di San Giusto a Gorizia. Talvolta faccio fatica a ricordare tutte le storie belle che ho vissuto, soprattutto il grande amore donato, i viaggi incredibili e le persone incontrate. Il luogo più incredibile che ho conosciuto è stato il deserto e sento oggi la consapevolezza di tornarci per confondermi con i suoi granelli di sabbia. Le storie brutte, quelle che hanno lacerato il cuore e il fisico, non possono essere lasciate sole perché sono state assegnate da una potenza che va oltre quella linea rossa che nel mio immaginario ho sempre dipinto nei miei quadri. Dopo la morte delle persone che amavo di più al mondo e quando ho incontrato l’amore di Ricky, ero sicura di aver oltrepassato quella linea ma così non è stato.

A me è stato assegnato un compito da svolgere in un tempo ancora da scoprire.

La finestra dei miei sogni

Partirò al tramonto amore mio

quando gli ultimi raggi di sole

illumineranno la linea rossa

l’orizzonte ormai vicino, sempre più vicino

Ascolterò una musica vera artista mio

l’arte pura che viene dall’Anima

che illumina la vita e incanta gli angeli

un codice per portare la pace dentro me

Racconterò l’ultima storia amico mio

una vita scoperchiata dal destino

che la saggezza ha tenuto salda

un’àncora da togliere prima della partenza

Chiuderò la finestra dei miei sogni

la porta rimarrà senza la chiave

è sempre rimasta aperta amore mio

dopo la partenza

Quando il tempo non passa mai, mi nutro di libri, ascolto musica o cerco disperatamente una via per inviare un pensiero ad un amico che si trova in una situazione critica. Sono trascorsi più di cinquant’anni dal mio percorso di quindicenne e in questi anni ’20 viviamo in un’epoca che non nulla è più facile: sottoposti a limiti, a burocrazia, a carenze ospedaliere, a paure, e messi dinanzi alla morte senza un minimo di sentimento. Ma esistono ancora la gentilezza, la generosità, l’apertura mentale? C’è da chiedersi se domani le persone sapranno rispondere ai tuoi bisogni reali. Se stiamo male rimaniamo soli; se stiamo bene continuiamo a combattere una battaglia per resistere ma sempre in solitudine. Quasi ci vergogniamo di lottare e chiedere quell’aiuto necessario per stare meglio. Ci si vergogna di uscire dalla porta di casa, di parlare con gli anziani. Ci si vergogna di allungare la mano per accarezzare i capelli dei bambini o di appoggiarla sulla spalla di chiunque vediamo in difficoltà. La vita non è facile affrontarla tutti i giorni allo stesso modo e la notte non è una coperta che ti riscalda il cuore!

I pensieri vagano. Molto spesso non arrivano a destinazione, non vengono letti, ascoltati e interpretati in senso buono, eppure la strada che attraversa la vita, abbiamo imparato a percorrerla per comunicare.

Il sole lassù è di tutti ed illumina la strada in qualsiasi direzione essa vada. Possiamo salirla o discenderla, svoltare a sinistra o a destra, andare avanti o tornare indietro ma quando ci perdiamo tra le parole, dobbiamo fermarci e chiederci chi siamo.

Oltre la linea rossa

Consegnate al vento quello che gli spetta

Perché spazzerà via la polvere sulla vostra anima

Trascinate i rami lungo il fiume in piena

Perché formeranno una zattera per risollevarvi

Portate i pensieri sulla montagna più alta

Perché cadranno a valle più lievi e morbidi

Tenete forte la corda legata al passato

Perché il presente non ha un ponte solido

Premete il petto di chi sa sentire dolore

Perché le lacrime non possono essere lasciate sole

Afferrate la culla del desiderio più remoto

Perché è arrivato il momento di partire

Ascoltate le favole che sembrano finte

Perché invece sono vestite di verità

Cercate la linea rossa dell’orizzonte

Perché quando sarete oltre troverete la libertà

Per la maggior parte degli esseri umani la vita non è rosea. Spesso il carico è troppo pesante e ha optato per sfocare sfumature e contorni. Tuttavia, nel corso del tempo ci ricordiamo solo frammenti o eventi amichevoli vestiti con una luce più attraente.

La Morte del Pensiero

C’è un vento forte che urla alla vita
e si porta via i nostri pensieri
per aggiungerli nel flusso dell’indifferenza
Il male distribuisce penitenze
Il bene conosce solo amore…

C’è un pensiero gentile che sceglie la via
che si percorre lentamente per trovare la felicità
per plasmarla nella conoscenza della mente
L’allegria è il motore dei sensi
La tristezza è la morte del pensiero

La bellezza non è nei vestiti che indosso, né nel viso, né nel modo di pettinarmi i capelli. La bellezza sta negli occhi, perché sono la porta d’ingresso del cuore, il luogo in cui risiede l’amore. Ed è spesso con le lacrime che vedo passare il cuore. Tutte le donne sono belle e devono amarsi così come sono e ad avere una giusta stima di se stesse.

Il tempo è ancora più fermo con il buio pomeridiano che accompagna la pioggia.

I miei libri mi fanno compagnia, c’è tanta vita racchiusa lì dentro e penso alle mani che li sorreggevano e agli occhi che li ha letti prima di me.

Nel mondo della musica ho conosciuto tante belle persone dalle quali ho ricevuto stima ma anche affetto. In un rapporto di lavoro spesso nascono forti amicizie proprio per quella sensibilità che gli artisti hanno dentro sempre ed io non lo dimenticherò mai.

La bella musica viene dal cuore quando sa farti emozionare ma anche saper farti ridere.

Incontro alla vita

E verranno altre primavere, i nostri profumi sempre uguali

E verranno altre canzoni, le nostre canzoni un po’ improvvisate

E verranno altri giorni dove andremo incontro alla vita

Noi ci siamo, noi viviamo, noi respiriamo, sempre

In mezzo al dolore e all’inquietudine, la poesia trova una speranza di rinascita attraverso la musica che è anche a mio avviso forse la medicina terapeutica più vera e sincera. La musica risveglia, ti fa pensare, ti emoziona, ti turba, t’innamora , ti guarisce e soprattutto non ti abbandona mai.

La guerra vera è contro chi ha seguito l’Arte come fonte di vita. Dicono che sia l’influenza a cambiare il mondo, in realtà sono gli uomini ad aver deciso di intraprendere un cammino pericoloso di difesa. Dove sia la direzione giusta ancora non si sa, d’altronde ogni guerra non è servita a niente se non ad impoverire il popolo. Ce l’ho messa tutta per resistere e qualche cosina la lascerò ancora, strada facendo, finché il cuore rimarrà nei suoi spazi liberi.

Solo chi ama vive e muore una volta sola, chi non ama muore ogni giorno o al massimo sopravvive.

“Abbiamo coltivato la musica in vita, non lasciate che l’abbandono se la porti via”

Ogni donna è una artista che porta sulle spalle i sogni degli altri e dei suoi, lo deve al mondo, agli occhi che la contemplano, la giudicano, la criticano o la adulano. Molto si aspetta da lei, e indipendentemente dal risultato, diventa insoddisfatta e pensa sempre che ci sia una variante migliore, un’immagine più efficiente, un linguaggio più poetico o una risorsa più efficace che la fa sentire spesso insoddisfatta di se stessa. Offre solo i suoi sogni al momento e rimane con la sete di intraprendere la consegna successiva, con la certezza che questo sarà sicuramente un lavoro migliore.

Viva le donne che amano l’arte. Viva la bellezza nuda.

Il mio corpo insegna che devi lasciarti trasportare da ciò che la tua mente decide in piena libertà. Lo specchio che ritrae la mia bellezza è all’interno di me stessa. Il mio cuore nonostante le spaccature di tanti anni di dolori e mancanze non si è rotto e continua ad alimentare per fortuna, il cervello. Poco importa se esiste facebook per ricevere i like, continuo ad amare ogni forma d’arte che arriva, s’identifica con me e resiste nello spirito e nelle Anime più belle.

Talvolta mi chiedo se la povertà intellettuale sia figlia della ricchezza, quella ricchezza che ti permette tutto ma che chiude la finestra alla vera essenza della vita reale.

Forse non farò cose importanti, ma la storia è fatta di piccoli gesti anonimi. Forse domani morirò, ma tutte le cose che farò prima di morire e la mia morte stessa saranno pezzetti di storia, e tutti i pensieri che sto facendo adesso influiscono sulla mia storia di domani.

Il coraggio di andare avanti e di affrontare chi crede di avere il potere per distruggere le persone, non solo con la morte, ce l’ho avuto anch’io, non chiedendo mai niente a nessuno. Ed è vero, bisogna avere il coraggio anche di sopravvivere al dolore perché le storie non possono essere falsate, non possono essere raccontate per rendere beneficio a chi non lo merita.

Sentirmi viva

Amarti non è stato mai impossibile

nel mio giorno più amaro

nella notte più solitaria

sentirmi viva insieme a te

Amarti in un giorno qualunque

nel mio tempo più lontano

gli occhi tuoi su di me

i colori della vita riflessi nella mia mente

Sentirmi viva per esserti accanto

nella luce che incanta la mia pelle

le tue mani su di me

fra i capelli che morbidamente rispondono

Sentirmi viva per ridiscendere la scala

per accompagnarti verso la vita

farti sentire il profumo di un amore

fra le braccia che mi stringono forte

Amarti è davvero così piacevole

sentire le tue labbra che mi sfiorano

ascoltare la tua voce in ogni stagione

cogliere l’attimo per sentirmi viva

La morte ha rubato una perla dallo scrigno dei tesori più preziosi in vita?

Bisogna ricominciare ad esistere per poter ricordare, trovare le radici strappate da un destino malvagio e sperare di ricostituire insieme il senso della vita.

La vita è così: un po’ strana, un po’ bizzarra, un po’ affascinante. Ti prende, ti sorprende, ti trascina nelle armonie dei suoni e dei colori, ti rapisce e ti restituisce, ti lascia e ti tradisce.

Le storie le cuciamo addosso. Ogni tanto quando il filo si strappa le storie escono dalla cucitura.

Bassa marea

Il mare è profondo come il pensiero

La schiuma è leggera come l’aria

Il mio pensiero si ferma leggero

C’è bassa marea quest’oggi

E il vento spinge le onde alle ginocchia

Nella magia dei colori del mio mare

Si apre un vortice di ricordi

L’autunno e la mia mente si fondono in un quadro

La cornice resta appesa al passato

La schiuma disegna l’orizzonte

I colori del cielo trascurano il passaggio della nave

Sto perdendo la rotta dell’immaginazione

L’acqua raffredda le mie speranze

La rinascita rimane ancorata al futuro

La vita assomiglia ad una vela

La linea rossa si stacca dal mare

Lo sguardo segue la sua curva sopra le terre lontane

Le onde raccolgono le mie orme

Sembrano volermi portare oltre

L’immaginazione racchiude il pensiero più bello

È bassa marea e la terra sorride ancora al cuore

Il porto è sempre stato un luogo più affascinante di altri. Lo è stato quando andavo sulle rive a mangiare i sardoni con mio nonno Silvio, quando tornavano i pescatori solitari in “Sacheta”, quando portavo la mia mamma a respirare aria buona negli ultimi suoi giorni di vita e lo è stato quando ero con il mio amore.

Non sai cos’è l’amore fino a quando non hai amato un amore che hai dovuto perdere. Non sai cos’è l’amore se non sai come le labbra fanno male fino a quando non hai baciato e hai dovuto pagare il costo finché non hai combattuto con il tuo cuore e hai perso. Non sai cos’è l’amore. So quanto ho perso! Sono giunta al pensiero di ricordare come le labbra che hanno il sapore di lacrime perdono il loro gusto per il bacio. Non sai come il cuore arde per amore, sapendo che non può vivere ma non muore mai.

Finché non hai affrontato ogni alba con occhi insonni non sai cos’è l’amore.

La luna mi ha sussurrato queste parole:

quando vedrete il mio amore, ricordate che la luce è nei suoi occhi.

Sempre con te, la tua musica nell’universo della mia mente.

Non possiamo tornare più indietro

Vorrei guardare oltre l’oceano di stelle

Per sentire la leggerezza del tuo corpo inesistente

Vorrei parlare sopra le nuvole

Per scendere nel centro della Terra

Vorrei capire dove sei nascosto

Per svelare questo segreto alla mia anima

Vorrei cogliere un cuscino di petali

Per far riposare il tuo capo dolorante

Vorrei prendere una casa in cima al sole

Per scaldare le tue mani infreddolite

Vorrei raccontare la nostra storia

Per non tornare più indietro

Perché tu sei andato in anticipo perdendoti nel vento

Perché io sono rimasta dentro un libro di ricordi

Perché io e te abbiamo vissuto

E non possiamo tornare più indietro

Se non dopo, quando?

dopo averti insegnato l’amore

dopo averti amato tanto

dopo essermi sentita in alto

dopo essermi fatta una storia vera

se non dopo, quando?

quando sarò liberata dai miei pensieri

il mio passato ed il mio presente esistono

per me non ci sarà mai pace

per me ogni giorno è incerto

per me ogni battito è un segnale

per me non ci sarà verità

se non dopo, quando?

Tutto scorre, il pensiero, l’acqua, la gioventù, l’amore, la vita. Quando siamo seduti e quando stiamo in piedi, quando siamo svegli e quando ci addormentiamo. Molti di noi hanno visto strade deserte, alcuni si sono perduti o hanno visto crollare il mondo.

Per amare ci vuole coraggio di tentare, di ricominciare umilmente o il coraggio di finire, di troncare ciò che amore può sembrare, ma che non è in realtà. La forza, dunque, di essere sempre sé stessi, senza temere l’altrui giudizio, senza paura di uscire dal reticolato in cui possiamo sentirci protetti, ma dove siamo solamente prigionieri di noi stessi e degli altri.

Un pezzo della mia vita se n’è andato, non ho mai sognato celebrazioni.

Ho sempre cercato una ragione perché il muro del silenzio non ha fine.

Credo che durante il nostro cammino in vita siano fondamentali alcuni valori fondamentali: l’amore ed il rispetto. Non sono un’artista perché non spetta a me considerarmi tale e non sono nemmeno una scrittrice di fama. Di una cosa però sono certa, che in tanti anni di amore e passione per la musica e il rispetto per chi questo lavoro lo sa fare veramente, ho capito che in mezzo a tanta confusione di ruoli ed immagine, ci sono alcune grandi e belle persone! Ho capito soprattutto che conta molto raccontare, far sapere che tu esisti ma devi anche far capire che molte persone diventano un punto di riferimento attraverso una poesia, una melodia, una canzone giusta e il lavoro immenso che dedico affinché questo possa accadere. Le persone alle quali penso sono speciali, alcune le conosco e sono amiche, c’è una stima reciproca che ci fa crescere insieme, e forse invecchiare in sintonia.

A volte penso un nuovo capitolo della mia vita ed eccoli tornare, inesorabili i pensieri e allora cerco di gioire raccogliendo anche solo briciole di felicità, piccole, apparentemente forse banali perché sappiamo che prima o poi quel Dolore mi coglierà sul più bello!

Il Dolore aumenterà, entrerà nella pelle, attraverserà le vene, raggiungerà gli occhi, la bocca, le orecchie, la mente ma servirà a capire che l’Amore rimarrà intangibile ed eterno! Non esiste amore senza una musica; non esiste il senso della vita senza un uomo che sappia darti tutto ciò di cui senti il bisogno per vivere in un mondo che devi continuamente combattere per sconfiggere il male.

Sono una foglia dello stesso albero e sono legata a un filo misterioso.

Il legame va oltre il tempo e lo spazio e vite già vissute che se non realizzate tornano, come in un magico cerchio, a cercare l’amore che le completi. Il cerchio continua fino a quando tutto si fonde in armonia e ognuno riconosce, dopo il lungo esilio, se stesso negli occhi dell’altro.

Il vento dell’ovest ti ha portato via

chissà dove tra le stelle più luminose

aspetto la notte per cercarti nell’universo

aspetto il giorno per ascoltare le vibrazioni del tuo passaggio

il mio cuore stretto in una morsa

batte a ritmo più lento ma resisterà

il nostro amore ha vinto oggi e per l’eternità.

Io non mi sono mai sentito poetessa. In realtà, ho scritto e scrivo ancora poesie o perlomeno tento di farlo. È come girare continuamente su se stessa e poi trovare il punto da raggiungere. Parlo essenzialmente di quello che mi è mancato di più.

Non vivo poeticamente ma accetto semplicemente la presenza della vita. Chi sono non lo so e nemmeno m’importa molto. Cerco a volte di dare un senso ai piccoli momenti d’allegria che nascono quasi sempre dalle sonorità che ascolto o produco con la voce e gli strumenti che conosco meglio. E quando trovo un pizzico d’allegria la tramuto in pura felicità. Diventa magia e ringrazio d’essere viva per poter comunicare con gli altri attraverso la Musica.

Pezzi di vita

Ci sono momenti che vorresti riscrivere pezzi della tua vita

Altri che vorresti solo ricordare

Altri ancora che vorresti cancellare, ma non puoi

Ci sono istanti che vorresti assorbire tutta l’aria che hai intorno

Altri che vorresti respirare piano

Altri che vorresti restituire l’aria a chi non ce l’ha più

Ci sono attimi che vorresti volare in alto

Altri che vorresti sollevarti solo un po’ da terra

Altri che vorresti guardare in faccia il tuo orizzonte

Ci sono sensazioni che vorresti provare per sempre

Altre che vorresti nascondere al tuo istinto

Altre che vorresti celare e basta

Ci sono vibrazioni che vorresti far entrare nel corpo di un altro

Altre che vorresti restassero solo nel tuo

Altre che vorresti far percepire al mondo intero

Ci sono onde che vorresti captare ovunque

Altre che vorresti allontanare dalla tua lunghezza

Altre che vorresti solo sfiorare per timidezza

Ci sono pensieri che vorresti esprimere a chi sa ascoltare

Altri che vorresti fossero solo nella tua testa

Altri che vorresti ascoltare da chi ti insegna la vita

Ci sono parole che vorresti usare per raccontare

Altre che vorresti restituire a chi ti ha fatto del male

Altre che vorresti colorare per sentirti più forte

Ci sono giorni che vorresti essere tutto

Altri che vorresti nascondere anche il tuo viso

Altri che vorresti immaginare di creare un’altra vita

Vorrei

vorrei sottrarti quegli occhi immensi

vorrei leggerti dentro

il mio sapere si colmerebbe di te

è inutile illudersi che il tempo cambierà

sotto le nostre palpebre resta il suo passaggio …

vorrei donarti gli occhi miei

vorrei tu potessi esplorarli

il tuo sapere si riempirebbe d’amore

perché qualcuno s’è perso nel tempo

sotto le nostre palpebre non rimane traccia …

Pensando all’amore immagino l’inizio della giornata e ringrazio di avermi concesso il privilegio di aver attraversato un pezzo di vita con lui. So che non c’è più ma vedo i suoi occhi che guardano i miei, sento le sue risate e i suoi silenzi, sento il suo camminare in punta di piedi per non svegliarmi. Ogni giorno appena sveglia, il profumo del suo caffè mi ridona una sensazione di beatitudine assoluta. Perfino il cane lo percepisce, guardandomi.

Ogni notte sono sdraiata a letto. Tengo l’Amore vicino nei miei sogni, pensando a tutte le cose che abbiamo detto e che si staccano dalle cuciture della memoria.

Non è mai finita, tutto il mio sangue per la dolcezza delle sue risate

Non è mai finita, lui è la lacrima che pende nella mia anima per sempre

La tua lontananza ci unisce

I giorni sono un deserto

di notte invoco il mattino, allora tutto risorge e ovunque ti rivedo.

Il tuo profilo riappare ad ogni angolo.

Il tuo nome risponde anche se non ti chiamo.

Le cose materiali, testimoni quotidiane della nostra esistenza, riflettono il tuo amore.

Così la giornata è piena del tuo respiro.

Sei presente a tutte le ore.

Vivi sempre con me, forse più di prima.

E ti sento al mio fianco

come nelle mattinate di sole in cui abbiamo benedetto la vita

e come nelle sere d’angoscia in cui abbiamo pianto insieme.

Forse una nuvola ha oscurato il nostro cielo

ma sorridevi e ritornava il sereno.

Ed ora il ricordo di una tua parola mi rischiara tutta la giornata.

Forse qualche volta non ci siamo intesi.

Spesso l’esistenza passa nello sforzo di capirsi meglio.

Ed ora comprendo anche i tuoi silenzi.

Forse qualche offesa ci ha divisi.

Si ferisce sempre chi si ama.

Ed ora la tua lontananza ci unisce.

Ci sono stati molti giorni di Natale che ho spaccato legna, non c’è nulla di più divertente e sano perché mi libera la mente da un dicembre che vorrei cancellare dal calendario ma il passato fa parte del presente ed in futuro ci sarà sempre un dicembre.

Nella mia esistenza molte cose mi sono state negate involontariamente ma altre, fondamentali, mi sono state sottratte volontariamente.

Ho sempre avuto il senso di giustizia e mi piacciono le verità. Per anni mi hanno fatto credere una storia o più storie. Accadeva sempre a dicembre. Ma una notte sotto l’albero virtuale della vita, una luce mi ha illuminato ed ho scoperto d’essere stata ingannata, perdendo così i contatti con persone con le quali avevo forti legami. Attraverso la mia continua ricerca del sapere ma anche della verità ho scoperto tragicamente lo scambio di persone date per morte, la malattia mentale di una di esse e il dolore di altre.

Una tragica e impensabile realtà che mi ha scioccato non poco.

Avevo perso per decenni ogni legame con quelle persone senza capire il perché. Ma la mia memoria non contiene segreti e l’intuito mi ha sempre regalato una risposta a tutto.

Ma mai come oggi, mi ritrovo a pensare a quel proverbio africano secondo cui “ci vuole un intero villaggio per far crescere un bambino”. Un modo per dire che dovremmo sentirci tutti un po’ più responsabili di quanto accade intorno a noi.

Non basta indignarsi per i morti per sentirsi migliori.

Occorre intervenire prima, partecipando alla cura dei vivi con amore.

Se solo una canzone potesse tramutare la morte in vita, canterei sempre quella più bella.

Nessuno conosce il tempo per vivere e non conosce il tempo per morire.

Adoro stare alla finestra per respirare l’aria buona e sentire il profumo di tutto ciò che è vita. La solitudine sceglie il silenzio che non è una virtù ma uno stato d’animo.

1971
1971

Un profumo, un suono, una fotografia riportano alla mente persone che hanno rappresentato tanto nella mio percorso terreno; ed io ho lasciato che la vita se le portasse via, lontano, in altri luoghi o in altre dimensioni. Ne sono sicura perché lo sento nel profondo, oltre il mio guscio materiale. Sento la mancanza anche delle persone che conosco virtualmente, mai incontrate nella vita ma attraverso i racconti di chi le ha realmente conosciute, i loro ricordi. Molte persone avrei voluto incontrarle e forse influire positivamente sulle loro vite, ma so che doveva essere così: ognuno deve seguire il disegno già stabilito da chi è alla radice dell’albero di cui noi siamo solo foglie tremanti nel vento.

L’amore è un bisogno di affogarsi, una tentazione di profondità. In questo assomiglia alla morte. Nell’amare si scende fino alle radici della vita, fino alla freddezza fatale della morte. Nell’abbraccio non ci sono raggi in grado di trapassare, e le finestre si aprono fino allo spazio infinito, affinché possiamo precipitarvi. C’è molto di felicità e di infelicità negli alti e bassi dell’amore, e il cuore è troppo stretto per queste dimensioni.

Il vento profuma del tuo sorriso

Il vento scompiglia i miei capelli
che oramai scendono lungo le spalle
il profumo dell’ovest arriva in conca
ma sento un brivido di nostalgia
un raggio di sole entra e si appoggia sul mio viso
che tristezza non rivedere più il tuo sorriso

Le montagne abbracciano il mio sguardo verso il cielo
che riflette il colore del mio immaginario senza tempo
non posso guardare i prati verdi
che tu regalavi ai nostri occhi
una nuvola passa e lascia cadere gocce di pioggia sul mio viso
che amarezza non poter darti il mio sorriso

La città che ho lasciato non si ricorda di me
e ruba la mia storia per seppellirla nel nulla
io forse sono sabbia
perché ovunque penetrerò per farmi sentire
il sentiero che ho percorso mi ha portato lontano
che gioia ripercorrerlo per tornare da te

Il Vento

Il vento ha portato via i profumi

il cielo copre i miei piccoli sogni

non è mai stata primavera

ogni respiro racconta

ogni lacrima bagna le radici dell’amore

il raccolto basterà alla sopravvivenza?

Una canzone è la nostra seconda voce ed ha un valore aggiunto per chi può e vuole ascoltare tutte le voci, senza muri e senza barriere.

Perché noi siamo

Tu suoni la tua chitarra mentre cerchi i miei occhi

io giro il mio viso dall’altra parte

penso che cerchi un altro sguardo

ma intorno a me non c’è nessuno

solo fumo, solo musica e ci sei tu

ti guardo, sento le corde che entrano

capisco che siamo solo noi

penso ad uno scherzo

tu continui a pizzicare le corde mentre cerchi i miei occhi

si è vero, è la nostra serata

siamo in tre, io, te e la musica che ci avvicina

amo questa magia e mi piace il tuo suono

non siamo poeti, non siamo cantanti, non siamo amanti

noi siamo un pezzo di vita sbrindellata

un po’ artisti, quelli della strada

che catturano chi crede nella solitudine

e a loro rubiamo l’anima per poi restituirla

con la purezza che ci fa vivere così

perché noi siamo

“Sei volato lontano lontano..con un sogno sulle labbra con le stelle fra le dita. Un giorno, quando gli alberi rifioriranno respirerò il tuo profumo. Non smetterò mai d’amarti anche se quel tuo sorriso non lo rivedrò mai più”

Questo mattino d’agosto

il vento alza le piume, ne ho trovata una

si è posata sul davanzale, voleva entrare

in questo mattino d’agosto, con leggerezza

non sento profumi, non vedo azzurri,

immagino il volo di un uccello libero

sopra le montagne di un mondo lontano

il mio pensiero svanisce

torna il vento e si porta via la piuma

questa è realtà

So cosa vuol dire perdere l’amore della tua vita in un modo tragico, un dolore che ti devasta perché arriva inaspettato. Spesso non riusciamo a percepire il disagio interiore di chi crediamo una corteccia ma in realtà non possiamo capire nemmeno la capacità in noi di salvare una vita.

Per chi conosce ancora l’importanza di un fiore e dei nostri sorrisi, per chi ama i prati, i papaveri, le margherite, le stelle e la luna, per chi ama correre contro il tempo e sogna sempre pensando all’amore comprende che le canzoni dell’amore sono state pensate per la gente che ama, e le canzoni dell’odio per chi non potrà mai capirlo.

Ho passato la mia vita a cercare tutto ciò che è ancora non cantato. Nel libro del sogno d’amore, tutte le pagine sono i miei giorni, e tutte le mie luci invecchiano con me.

Essere ancora qui a dividere emozioni è un dono ed ogni emozione deve essere coltivata per riavere la forza di andare avanti.

Sognatori

(testo di Ricky Mantoan)

Mi meraviglio, e sogno

La mia terra natale, il mio nome

Vorrei uscire da questa nebbia montana

Vorrei essere fuori da questi tempi pericolosi

Per un po’

Sono seduto, sui gradini fuori casa

Riflettendo, sulla mia debolezza

Vorrei viaggiare con la fantasia

Come un quadro che scappa dalla sua cornice

Volando via

Cammino, senza una mappa

Cantando, questa strana vecchia canzone

Non so dove sto arrivando I ricordi tristi non possono trattenermi

Voglio vivere Il tuo sorridere, e i tuoi occhi

Sono la mia ragione, per credere

Posa le tue mani sul mio cuore gelato

Stendi il tuo corpo giù contro il mio

Portami a casa

Come gabbiani, sulla spiaggia del mare

Stiamo cercando, la nostra terra

Tuffa le tue dita nella schiuma del mare dell’est

Sembriamo bambini che ridono sotto il cielo

Nel sole

Nel sole

Nel sole

Sono rimasta a combattere per ogni respiro di chi ho visto morente nella speranza di riprendere la strada insieme. Con la morte hanno vinto loro iniziando un viaggio di non ritorno ma l’Anima di chi ho amato viaggia un po’ nel mio cuore che batte ancora. L’amore che sento oggi non andrà mai via e ringrazio le stelle, la luna, il sole e la musica di aver avuto la possibilità di guarire le mie cicatrici.

Non voglio e non devo nascondere le mie lacrime, l’enorme tristezza e non intendo vivere nelle paure di perdere ancora.

“Se senti la canzone che canto capirai, ascolta. Sei tu ad avere la chiave per amare e per avere paura nella tua mano tremante, solo una chiave li apre entrambi ed è proprio sotto il tuo controllo” (Get Together)

Vuoto a perdere

La bellezza è un dipinto e chi vuole guardare lo può anche ammirare

Non si può gioire solo quando i colori appaiono del colore preferito

Bisogna mescolare il bianco ed il nero, il rosso e il blu, il verde e il giallo

Gli occhi distinguono i colori ma non i pensieri di chi è inosservato

I pensieri non hanno colore ma possono essere belli o brutti

La musica non ha colore ma può essere bella e brutta

La scrittura non ha colore ma può essere bella o brutta

I desideri non hanno colore ma possono essere belli e brutti

La morte non ha colore ma può essere bella o brutta

La vita non ha senso se mancano i colori della speranza

Il colore della cecità è il nero

Il colore della sordità è il bianco

I nero e il bianco mescolati danno il grigio

E’ questo il colore di colui che non guarda e non vuole sentire

La speranza risponde che non ha senso di esistere se mancano i pensieri

I pensieri vanno ascoltati ma anche ricordati

I pensieri si possono materializzare diventando colorati

Non ci possono essere regole in questa trasformazione ma solo dimensioni

Il nostro amore ha vinto

Il vento dell’ovest ti ha portato via

chissà dove tra le stelle più luminose

aspetto la notte per cercarti nell’universo

aspetto il giorno per ascoltare le vibrazioni del tuo passaggio

il mio cuore stretto in una morsa

batte a ritmo più lento ma resisterà

il nostro amore ha vinto oggi e per l’eternità

Forse non si sa che è un fatto biologico che le aquile possono vivere settant’anni o poco meno. Ma quando raggiungono trenta o quaranta, sentono di avvicinarsi alla morte perché i loro artigli e becco non sono più forti per distruggere la carne con cui si nutrono. E quando si sentono di poter morire, volano verso la cima di una montagna per ricostruire il becco e gli artigli. Aspettano mesi lì, fino a quando non escono di nuovo per vivere altri trenta o quarant’anni. Come l’aquila ho sentito la necessità di volare altrove per ricostruire la mia interiorità e riflettere di come poter cambiare me stessa ma anche aiutare gli altri. Dicono che quando si raggiunge una certa età, ci si aggrappa all’impossibile.

La verità è che il sogno impossibile è sempre possibile.

Ci si risveglia da un brutto sogno, ci si addormenta per sempre per ritrovarsi insieme.

Pensando al mio amico Gianfranco e le sue canzoni: la musica ti prende come il mare e ti stringe forte il cuore, la terra diventa grande al lume di una lampada ma la vediamo piccola agli occhi del ricordo, c’è la rabbia per una vita di stenti e ci sono i sogni nella mente dei padri che hanno vissuto in un tempo senza tempo, i padri che si addormentano con accanto il loro destino. E’ vero, ognuno di noi è un quadro di problemi insormontabili, contadini, zappatori, poeti, professori, impiegati, maestri, artisti, scrittori, lavoratori di braccia e di mente. In fondo sono canzoni che rispecchiano un sogno che si arrampica con il cuore per cucire la terra ed il cielo.

Pensando al mio grande compagno di viaggio, di sogni e d’amore: la terra promessa Ricky l’ha trovata, e sono sicura che sia come lui la sognava.

La sua canzone è un omaggio a coloro che da ventenne amava.

Un sogno lontano diventato realtà quando il destino lo ha chiamato a suonare con i suoi miti. The Promised Land la cantavamo spesso davanti al caminetto mentre Ricky mi raccontava le storie vissute con Skip Battin, il suo eterno amico diventato il fratello che non aveva mai avuto.

Pensando a chi mi ha amato tanto e non c’è più. Una canzone racconta una vita, a volte un sogno. Non è importante chi la canta ma come la racconta e la vive.

Solo verità, amore e onestà.

Man mano che se ne vanno gli amici, gli amori, svaniscono anche i ricordi in breve tempo.

La morte però non ha niente a che fare con la tempesta di sentimenti buoni o cattivi che girano nell’aria che respirano i viventi che si nutrono di lacrime versate per qualcuno in fondo che nemmeno si conosce o si è conosciuto. Credo onestamente che nella nostra vita non si possano avere solo idoli da amare ma sia necessario amare le cose belle, tutta la musica creata e donata da donne e uomini diversi tra loro, con storie proprie vissute anche all’ombra del successo.

Rispetto, ci vuole molto rispetto anche per la morte.

Oggi il vento

oggi il vento ha perso la sua forza
l’acqua nel cielo si è fermata ad ovest
il riflesso grigio della cima del Sabotino
entra ed illumina i miei fogli bianchi
rimasti sul tavolo per troppo tempo
oggi forse vi sporcherò di verità.
e tra le mie stelle vedrò il tuo sorriso

Deriva

Come una zattera alla deriva nel mare dell’ignoto

Mi sento ogni giorno al risveglio senza il tuo buongiorno

Come un drappo senza bastone nell’aria di un temporale

Mi sento ogni notte prima di addormentarmi senza il tuo amore

La nostra zattera di pace e di bellezza ha solcato il mare profondo

Abbiamo guardato oltre quell’orizzonte lontano senza voltarci

La nostra storia vissuta e bellissima ha tagliato il passato

Abbiamo sognato senza uscire dal quadro appena dipinto

Come un disco che gira sul piatto senza la puntina

Mi sento ogni momento del giorno senza la tua musica

Come una bobina che torna indietro senza uno strappo

Mi sento ogni volta mentre penso alla tua voce e le tue mani

La vita

L’anima dell’estate è irraggiungibile

Il sole è basso e il cielo pesante

A volte li guardo finché non affondano nel mare

Quando aspetto

La vita è un cambiamento

settembre 18, 2022

“Madame Guitar” Festival internazionale di chitarra acustica dal 22 settembre al 25 settembre 2022

“Madame Guitar” è un festival internazionale di chitarra acustica. È stato ideato nel 2006 e sempre organizzato dall’associazione culturale senza fini di lucro Folk Club Buttrio, il cui presidente Marco Miconi ne è anche il direttore artistico. Si tiene annualmente a Tricesimo, alla periferia nord di Udine (in Friuli, Italia) nel quarto weekend di settembre. Da giovedì 22 settembre fino domenica 25 settembre si esibiranno vari chitarristi di primo piano da tutto il mondo nei vari generi, blues, jazz, canzone d’autore, flamenco, tango, rock, etnica, country, fado. Quest’anno per problemi di forza maggiore dovuti a manutenzione del teatro Garzonio, i concerti serali saranno svolti all’Auditorium “Mons. Pigani” di Remugnano (Reana del Rojale).
Madame Guitar si caratterizza per pluri-concerti (gratuiti) nella piazza Garibaldi o (con biglietto) al Teatro. Oltre ai concerti, ci sono seminari di chitarra, una mostra di liuteria con una decina dei migliori liutai italiani ed una di dischi da collezione, la presentazione di novità discografaiche o editoriali sulla chitarra, incontri in municipio o ‘a tavola’ con i musicisti partecipanti, per la gioia del pubblico, a stretto contatto con i propri beniamini.
Dal 2011 al festival stanziale settembrino si è aggiunta una fase ‘promozionale’ estiva denominata “Aspettando Madame Guitar”, con una serie di concerti di vari chitarristi in altrettante località della regione Friuli ed anche nelle vicine Austria e Slovenia.
Il Festival, unico in Regione, rappresenta un fiore all’occhiello per la cittadina di Tricesimo e dei suoi dintorni che possono così ospitare artisti famosi e far conoscere le bellezze della terra tricesimana e la bontà dei tanti e rinomati ristoranti locali.
“Madame Guitar” prende il nome dal titolo di una canzone del grande ed indimenticabile Sergio Endrigo.

Il programma:

Giovedì 22 settembre 2022 inizio h.20:45 Auditorium di Remugnano-Reana del Rojale

NAMVULA (GAMBIA-INGHILTERRA)

FRASER FIFIELD & GRAEME STEPHENS (SCOZIA)

HANNAH RARITY & HEATHER CARTWRIGHT (SCOZIA)

Venerdì 23 settembre 2022 inizio h.20:45 Auditorium di Remugnano

CHORO DE RUA (BRASILE-ITALIA)

MICHELE PIRONA TRIO (FRIULI)

BAIA TRIO (PIEMONTE)

Sabato 24 settembre 2022 inizio h. 10:00 fino h. 12:00 Tricesimo – Via San Antonio

SEMINARIO DI ‘CHORO BRASILIANO’ CON CHORO DE RUA

15:00 Tricesimo – Piazza Ellero

REDNAKS (ITALIA)

MARCO MANUSSO (ITALIA)

SOUND FROM THE GROUND (ITALIA-ZAMBIA)

Sabato 24 settembre 2022 inizio h.20:45 Auditorium di Remugnano

OSVALDO DI DIO (ITALIA)

MOONLIT STATION (FRIULI)

ABDO BUDA MARCONI TRIO (SIRIA-ITALIA)

Domenica 25 settembre 2022 inizio h.11:00 Tricesimo – Parco di Villa Ciceri

DAL TRAMONTO ALL’ALBA – OMAGGIO A NEIL YOUNG

PAOLO MALISANO E MAURIZIO FANIN (FRIULI)

Domenica 25 settembre 2022 inizio h.15:00 Tricesimo – Piazza Ellero

JIM BRUNO (USA)

PAOLA SELVA & GIOVANNI FERRO

HUSSY HICKS Q. (AUSTRALIA)

GRAN FINALE: TUTTI INSIEME PER “MADAME GUITAR”

Sabato 24 e Domenica 25 settembre
dalle 10.00 alle 18.30

MOSTRA DI LIUTERIA
Tricesimo – Via San Antonio

INFORMAZIONI UTILI

Indirizzo Auditorium Comunale Mons. Pigani

Via Jacopo Tomadini REANA DEL ROJALE località RemugnanoUD

Sito Madame Guitar www.madameguitar.com

Tel. +39 348 813 8003

In caso di pioggia

I concerti saranno spostati all’AUDITORIUM COMUNALE
ottobre 24, 2021

Nonna, nonna…chi erano i beatnick?

Chi bazzicava o viveva nel Greenwich Village ha imparato che i beatnik erano soprattutto artisti.

E che artisti!!!

Il Greenwich Village aveva una scena musicale e di cabaret all’avanguardia. Il “The Village Gate“, il “Village Vanguard” e “The Blue Note” ospitavano regolarmente alcuni dei più grandi nomi del jazz. Il Village ebbe anche un ruolo importante nello sviluppo della scena musicale folk degli anni ’60. I club musicali includevano “The Bitter End“, “Cafe Au Go Go“, “Cafe Wha?“, “The Gaslight Cafe“, “The Bottom Line“, e “Gerde’s Folk City“.

Mike Porco avrebbe oggi 107 anni, era nato il 23 ottobre.

Mike era il proprietario e gestore originale di Gerde’s Folk City,

Aprendo ufficialmente il 26 gennaio 1960, Gerde’s Folk City ha generato diverse ondate di generi musicali che vanno dalla musica folk al rock ‘n’ roll; dal folk rock al punk; dal blues al rock alternativo, portando al mondo una vasta gamma di musica da Pete Seeger ai 10,000 Maniacs.

Il cantante e poeta Logan English si è esibito nella serata di apertura, insieme a Carolyn Hester. Da The Weavers a Sonny Terry e Brownie McGhee, Judy Collins e Rev. Gary Davis, molti musicisti che hanno formato la base della musica contemporanea si sono esibiti lì. Doc Watson fece la sua prima esibizione da solista al Gerde. La prima esibizione ufficiale di Simon & Garfunkel e Peter, Paul & Mary come trio fu al Folk City.

Mike ingaggiò una costellazione di artisti discografici per suonare al Folk City di Gerde. Bob Dylan vi suonò il suo primo concerto professionale l’11 aprile 1961, sostenendo John Lee Hooker. (Bob chiese a Mike di fargli da tutore legale quando firmò la sua primissima tessera di cabaret. Nella sua autobiografia del 2004, Chronicles, Bob Dylan si riferì a Mike Porco come “il padre siciliano che non ho mai avuto”).

Logan English fu determinante per assicurare a Bob Dylan la sua prima apparizione. La sua vedova Barbara Shutner ha ricordato:

“Mio marito Logan English ed io abbiamo incontrato Bob Dylan a casa di Bob e Sid Gleason … Una sera eravamo tutti seduti e Woody Guthrie disse qualcosa come ‘Suona qualcosa’ a questo ragazzo seduto sul divano. Il ragazzo era Bob Dylan, e cantò ed era semplicemente bellissimo. Così Logan disse, ‘Sto lavorando al Gerde’s. Sono l’MC. Ti faremo suonare lì”. Così quel lunedì sera Bob Dylan entrò e fece il suo primo set”.

L’apparizione di Bob Dylan del 29 settembre 1961 fu recensita sul New York Times da Robert Shelton, dopo di che crebbe la reputazione di Dylan. La fotografia qui sotto è quella di Bob sul palco la sera in cui Bob Shelton lo recensì sul New York Times. Si può vedere la sua scaletta incollata alla chitarra.

“Bob Dylan finì “Blowin’ in the Wind” in una sola seduta al Commons, un caffè di MacDougal Street di fronte al Gaslight. Più tardi quella stessa sera, Bob portò la canzone al Folk City, dove, tra un set e l’altro, la suonò per Gil Turner, che presentava gli hootenannies (spettacoli) del lunedì sera del club. Gil ne rimase folgorato e convinse Bob a insegnargliela sul posto. La ripassarono un paio di volte nel seminterrato. Poi, quando lo spettacolo riprese, Gil attaccò una copia del testo al microfono e annunciò: “Signore e signori, vorrei cantare una nuova canzone di uno dei nostri grandi cantautori. È appena uscita dalla matita, ed eccola qui”. (da “Dylan A Biography”)

Gerde’s Folk City fu dove Bob Dylan incontrò per la prima volta Joan Baez e dove debuttò con “Blowin’ in the Wind”.

Rob Stoner, Joan Baez, Bob Dylan ed Eric Andersen sul palco del Gerde’s Folk City, 130 West 3rd Street, 23 ottobre 1975

Tante aspiranti star si sono fatte le ossa da Gerde e tanti altri artisti di una vasta gamma di generi hanno lavorato al Folk City. Migliaia di clienti di Folk City hanno assistito ad alcuni degli spettacoli più storici che il villaggio abbia mai visto.

Il 23 ottobre 1975, ci fu un triplo spettacolo di musicisti. Dylan e compagnia vennero a sapere che era il compleanno di Mike Porco e decisero: “Quale posto migliore” per dare il via alla Rolling Thunder Revue. Inoltre, potevano tutti rendere omaggio a Mike nel giorno del suo compleanno. Dylan ha aspettato e ascoltato e ha passato ore da Gerde prima che arrivasse il suo turno di suonare. La festa, come potete immaginare, è andata avanti fino alle prime ore del mattino. Ancora oggi, tutti i presenti condividono bei ricordi di “quella volta che Dylan è tornato”.

MIKE PORCO

Era questa la data del 1975 quando Bob Dylan, probabilmente all’apice della sua storica carriera, portò il suo entourage a “casa” dove tutto ebbe inizio. Il luogo era diverso nel 1961 per il primo concerto di Dylan che apriva per John Lee Hooker. Gerde’s era tra la quarta e Mercer. Nel 1975, Folk City era al 130 West 3rd. Una cosa era la stessa: Mike Porco aveva ancora un palco pieno di star che suonavano ogni settimana.

Folk City


Nel maggio 1976, la leggenda del folk Bob Gibson e il suo manager Doug Yeager produssero una celebrazione di una settimana per Mike Porco e Folk City, dove più di trenta delle prime star del club vennero ad onorare il club. Folk City è il luogo dove molti dei cantautori folk-rock degli anni ’60 e ’70 hanno ascoltato per la prima volta la loro voce, e gli spettacoli includevano future stelle come Janis Joplin, Jimi Hendrix, The Mamas and The Papas, i Byrds, The Lovin’ Spoonful, gli Youngbloods, Emmylou Harris (che faceva anche la cameriera al club), Joni Mitchell, Phoebe Snow, Loudon Wainwright III e molti altri nomi noti.

Gloria Berloso
ottobre 7, 2021

Joe Hill

“Le canzoni non salveranno il pianeta, ma nemmeno i libri o i discorsi. Le canzoni sono cose subdole; possono scivolare oltre i confini”. – Pete Seeger
L’amico di Pete, Paul Robeson, ci ha regalato una canzone che è “scivolata attraverso i confini”.
Joe Hill è nato 142 anni fa.
La sua vita celebrata nella canzone, Joe Hill era attivista sindacale svedese-americano, cantautore e membro degli Industrial Workers of the World (IWW, conosciuti anche come i “Wobblies”).
Di madrelingua svedese, Joe imparò l’inglese all’inizio del 1900 mentre lavorava in vari posti di lavoro da New York a San Francisco. Come lavoratore immigrato che spesso affrontava la disoccupazione e la sottoccupazione, divenne un popolare scrittore di canzoni e vignettista per il sindacato radicale.
Le sue canzoni più famose includono “The Preacher and the Slave”, “The Tramp”, “There is Power in a Union”, “The Rebel Girl” e “Casey Jones – the Union Scab”, che generalmente esprimono la vita dura ma combattiva dei lavoratori ambulanti, e la necessità percepita di organizzarsi per migliorare le condizioni dei lavoratori.
Nel 1914, John G. Morrison, un droghiere della zona di Salt Lake City ed ex poliziotto, e suo figlio furono uccisi da due uomini. La stessa sera, Joe Hill arrivò in uno studio medico con una ferita d’arma da fuoco, e accennò brevemente a una lite per una donna. Joe fu riluttante a dare ulteriori spiegazioni, e fu in seguito accusato degli omicidi della drogheria sulla base della sua ferita.
Joe Hill fu condannato per gli omicidi in un processo controverso. Dopo un appello senza successo, dibattiti politici e richieste internazionali di clemenza da parte di persone di alto profilo e organizzazioni di lavoratori, fu giustiziato nel novembre 1915.
Dopo la sua morte, Joe Hill è stato ricordato da diverse canzoni popolari. La sua vita e la sua morte hanno ispirato libri e poesie.
Le potenti canzoni di Joe Hill hanno spinto Woody Guthrie, Pete Seeger, Utah Phillips, Si Kahn e innumerevoli altri a fondere politica e canzone.
La canzone “Joe Hill” fu scritta da Alfred Hayes con la musica di Earl Robinson. Alcune interpretazioni della canzone sono di Pete Seeger, Paul Robeson, Joan Baez, il gruppo folk irlandese The Dubliners e Bruce Springsteen.

Volete la libertà dalla schiavitù salariale?
Allora unisciti alla grande banda industriale
Vuoi essere libero dalla miseria e dalla fame
Allora vieni, fai la tua parte, come un uomo

Gloria Berloso

giugno 21, 2021

LUIGI GRECHI – IL SUO NUOVO DISCO “SINARRA”

Copertina

CARE AMICHE ED AMICI, E’ USCITO “SINARRA”, IL NUOVO CD DI LUIGI GRECHI!

Ebbene, sì, oggi 21 giugno 2021, Luigi mantiene la promessa di pubblicare in CD le canzoni uscite via via sul suo sito web sotto il titolo di  “Una canzone al mese” e poi messe a disposizione su YouTube.

Ovviamente i brani sono stati rimixati e rimasterizzati, si sono aggiunte parti, voci, strumenti…

Il CD sarà messo in vendita su eBay e in ascolto gratuito, come ormai avviene, su varie piattaforme web.

Invece spariranno da YouTube i brani di “una canzone al mese” che alcuni di voi hanno ascoltato in versione demo,  ma ben presto saranno sostituiti dal prodotto finito

Luigi Grechi: “Ho cominciato quasi per scherzo insieme a Paolo Giovenchi e ci siamo ritrovati in mano con un disco che è senz’altro il migliore che io abbia mai fatto. E’ quello, nel bene e nel male, che più mi rappresenta, col mio amore per la musica acustica e per gli arrangiamenti minimali ma con un suono moderno e convincente…”

PAOLO GIOVENCHI ha prodotto il disco.

Inoltre, Paolo ha suonato basso, chitarre, mandolino, banjo-chitarra, percussioni, vocals

FIORE BENIGNI organetto

STEFANO PARENTI cajon, batteria

EDOARDO PERETTI piano, tastiere

ANDREA “UENZO” PREALONI cornamusa musette, flauto irlandese

ALESSANDRA QUADRACCIA vocals

CAROLINA TARUFFI vocals

STEFANO TAVERNESE violino

FABRIZIO FREZZA ha curato e mixato il suono

ENRICO FURZI (“LA STRADA”) mastering

CRISTIANO GIUSTOZZI grafica

UN RINGRAZIAMENTO PARTICOLARE A FRANCESCO PER VOCE E ALLEGRIA SU “TANGOS E MANGOS”

List track – testi per gentile concessione di Luigi De Gregori

Gloria Berloso – pag.153 Luigi Grechi cantautore italiano

(3) Luigi Grechi – Artista – (Questa pagina non è amministrata da Luigi Grechi) | Facebook

Sito ufficiale Luigi Grechi, Il Bandito e il Campione, Girardengo, Pastore di Nuvole, Ruggine, Francesco De Gregori,

aprile 12, 2020

QUARANTENA TOUR ha una pagina Facebook con eventi streaming

La socialità fredda e distante dei nuovi media può diventare l’unico flusso attraverso il quale preservare l’umanità. Siamo animali sociali. Siamo lavoro. Siamo esseri dotati di linguaggio, incapaci di non comunicare.
In questo momento di restrizioni (sacrosante, e quindi necessariamente da rispettare) si sperimentano modi alternativi per esercitare comunque la nostra essenza di esseri umani.

Questo gruppo raccoglierà gli eventi streaming e informerà il pubblico sulle date che verranno via via organizzate. Max Manfredi e Federico Sirianni daranno l’abbrivio a questo esperimento, opportunamente supportati dal loro team. A voi, come pubblico, si chiederà di condividere l’idea, di far diventare “virale” questo contatto umano che sa stare nelle norme ministeriali. Ci sarà, altresì, la possibilità di effettuare delle donazioni agli artisti direttamente in live su Twitch. Una percentuale dei proventi verrà raccolta per supportare la sanità in questa emergenza. L’altra servirà per poter mandare avanti il progetto.

E-mail di riferimento a cui mandare le vostre opere:

quarantenatour@gmail.com
oppure infomaxmanfredi@gmail.com

Federico Sirianni

Max Manfredi

 

link pagina Facebook https://www.facebook.com/groups/590881615102407/


Gloria Berloso
Membro fondatore

 

 

marzo 3, 2020

DUO BOTTASSO IN TOUR, 16 CONCERTI FRA MARZO E APRILE

IL DUO BOTTASSO IN TOUR FRA MARZO E APRILE

16 appuntamenti per presentare i loro più recenti progetti: “Il Cielo di Pietra” e “LinguaMadre: Il Canzoniere di Pasolini”.

Duo Bottasso

Duo Bottasso

Sono uscite le date del tour che vedrà coinvolti i due musicisti cuneesi dal 15 marzo al 26 aprile: sedici appuntamenti, tra Italia, Svizzera, Francia e Olanda, per presentare i loro più recenti progetti. Dopo la vittoria nella sezione Giovani del “Premio Nazionale Città di Loano per la Musica Tradizionale Italiana” con il lavoro discografico “Biserta e altre storie” (in collaborazione con Simone Sims Longo), Simone e Nicolò Bottasso hanno dato vita a due nuovi lavori molto diversi fra loro.
“Il Cielo di Pietra” è uno spettacolo audiovisual con materiali d’archivio dell’EYE Film Institute di Amsterdam, liberamente ispirato dall’omonimo racconto di Italo Calvino. Commissionato sotto forma di carta bianca dal festival svizzero Alpentoene, è stato realizzato in collaborazione con i registi di Cosenude Media Projects e con l’animatrice Alice Gallouin. Dal vivo, al violino, alla tromba, all’organetto ed al flauto del Duo Bottasso, si affianca l’elettronica di Simone Sims Longo, visual artist cuneese immerso nella cultura contemporanea, a confermare un sodalizio che già in “Biserta e altre Storie” si era rivelato vincente. Lo spettacolo è un’odissea fra il mondo del silenzio e delle profondità, che si contrappone alla pullulante e caotica superficie della Terra. Le immagini provengono da lavori, tra gli altri, di Segundo de Chomon, George Méliès e JC Mol, visionari registi che ad inizio Novecento per primi sperimentarono con colore, effetti speciali e ricerca del microscopico; e sono state rilette ed attualizzate da Simone Sims Longo. Si segnala il 17 marzo al Batavierhuis di Rotterdam (Olanda), il 21 marzo al Recode (Cuneo, organizzato da Associazione Culturale Origami) ed il 26 aprile al Bozen Film Festival (Bolzano).
“LinguaMadre: Il Canzoniere di Pasolini” è invece un tributo alla bellezza dei dialetti italiani ed alla figura della madre. Attraverso la composizione di nuove canzoni sui testi raccolti da Pier Paolo Pasolini nel 1955, il quartetto LinguaMadre (nel quale la cantante friuliana Elsa Martin ed il polistrumentista e cantante calabrese Davide Ambrogio si affiancano al Duo Bottasso) presenta un viaggio attraverso la poesia popolare italiana e le sue molte lingue. I quattro musicisti, fra i talenti più interessanti del nuovo folk italiano, hanno riletto l’opera di Pasolini attraverso le lenti della contemporaneità, senza filologismi, ma con il senso estetico e le procedure sonore di chi oggi suona ed interpreta in maniera creativa le musiche di tradizione orale.
Produzione originale dell’edizione 2019 dei festival Premio Andrea Parodi, Mare & Miniere e Premio Loano per la Musica Tradizionale Italiana, LinguaMadre ha preso dunque il largo, e presenterà le sue canzoni fra il 23 ed il 29 marzo. Si segnala l’appuntamento di venerdì 27 marzo al FolkClub di Torino.
Maggiori informazioni sui concerti del tour sono disponibili sui canali social del Duo Bottasso e sul loro sito (www.duobottasso.com).



http://www.duobottasso.com

Gloria Berloso

 

febbraio 14, 2020

Buffy Sainte-Marie, vincitrice del premio Allan Slaight Humanitarian Spirit Award per il 2020

La Settimana della musica canadese è lieta di annunciare Buffy Sainte-Marie come vincitrice del premio Allan Slaight Humanitarian Spirit Award per il 2020. Buffy sarà onorata per il suo lavoro degli ultimi 60 anni come musicista, attivista ed educatrice all’annuale Gala dei Canadian Music and Broadcast Industry Awards al Bluma Appel Theatre di Toronto giovedì 21 maggio 2020.

Buffy Sainte Marie

Buffy Sainte Marie

“ Buffy Sainte-Marie è il punto di riferimento per tutto ciò che rappresenta l’Allan Slaight Humanitarian Spirit Award”, (Gary Slaight, CEO e Presidente della Slaight Communications/Slaight Family Foundation). “Per lei, il successo mondiale e lo status di leggenda della musica non era un obiettivo personale, ma un’opportunità per cercare di riparare ai torti, un’opportunità per restituire al pianeta, e un’opportunità per alterare il corso della vita degli Indigeni attraverso l’educazione”.

Alimentata dalla sua dedizione alla musica, all’arte, alla filantropia, all’attivismo sociale e all’educazione, Buffy Sainte-Marie è attiva nell’industria musicale da quasi sessant’anni. Nata nel Saskatchewan, nella riserva della Piapot Plains Cree First Nation Reserve nella Qu’Appelle Valley, Buffy Sainte-Marie è stata adottata da genitori americani ed è cresciuta nel Massachusetts. Qui ha scoperto il pianoforte in giovane età e ha coltivato il suo talento per la musica componendo canzoni e imparando a suonare la chitarra. Quando è emersa sul palcoscenico musicale nell’era del folk negli anni Sessanta, stava già scrivendo diverse canzoni che sarebbero diventate dei classici internazionali del country, del rock, del jazz e del pop.

“ Siamo orgogliosi di partecipare a rendere omaggio a Buffy Sainte Marie per la sua generosità d’animo che dura da una vita”, ha dichiarato il presidente della Settimana della musica canadese Neill Dixon. “Ci sono poche stelle internazionali così saldamente radicate nelle loro radici e così impegnate a sostenere la loro storia culturale, sul palco e fuori. Una generazione di giovani delle First Nations istruiti e consapevoli deve ringraziarla per aver portato avanti questa storia”.

Buffy Sainte-Marie ha passato tutta la sua vita a creare, e la sua abilità artistica, i suoi sforzi umanitari e la sua leadership indigena l’hanno resa una forza unica nell’industria musicale. Nel 1969 ha realizzato i primi album elettronici quadrofonici vocali al mondo, Illuminations; nel 1982 è stata la prima indigena a vincere l’Oscar; ha trascorso cinque anni a Sesame Street, dove è diventata la prima persona ad allattare in televisione nazionale. È stata inserita nella lista nera e messa a tacere. Ha scritto standard pop cantati e registrati da Janis Joplin, Elvis Presley, Donovan, Celine Dion, Barbra Streisand, Joe Cocker e Jennifer Warnes. Ha scritto l’Universal Soldier, l’inno definitivo contro la guerra del XX secolo. È un’icona che tiene un piede saldamente piantato da una parte e dall’altra del confine nordamericano, nei territori non arresi che comprendono il Canada e gli Stati Uniti.

Nel corso della sua carriera, Buffy Sainte-Marie ha ricevuto innumerevoli premi e riconoscimenti per il suo lavoro creativo e umanitario. In particolare, Buffy ha ricevuto l’Academy Award, il Golden Globe Award e il BAFTA Film Award per aver composto il film An Officer and a Gentleman per la composizione del successo di “Up Where We Belong” del film “Un ufficiale e un gentiluomo”. È stata inserita nella Canadian Songwriters Hall of Fame, nella JUNO Hall of Fame e nella Canadian Country Music Hall of Fame. È anche Companion in the Order of Canada, e ha ricevuto il Governor General’s Performing Arts Award, il Free Speech in Music Award dell’Americana Music Association, il Charles de Gaulle Award, lo Screen Actors Guild Lifetime Achievement Award, il Gemini Award, i molteplici JUNO Awards, il Polaris Music Prize, due medaglie della Regina Elisabetta II, e innumerevoli dottorati ad honorem. Più recentemente, Buffy è stata premiata per il suo lavoro di attivista sociale ed educatrice con il premio Allan Waters Humanitarian JUNO Award, e l’International Folk Music Awards’ People’s Voice Award.

Buffy ha iniziato a sostenere la protezione della proprietà intellettuale indigena e degli artisti dallo sfruttamento quando ha fondato la Nihewan Foundation for Native American Education nel 1966. L’obiettivo della Fondazione era quello di incoraggiare gli studenti nativi americani a partecipare all’apprendimento e di promuovere la consapevolezza pubblica della cultura indigena. Da allora ha fornito a studenti e insegnanti borse di studio e formazione per insegnanti, nonché l’accesso ai programmi di base scritti all’interno delle prospettive culturali dei nativi americani che corrispondono ai National Content Standards. Più recentemente, Buffy ha focalizzato la sua attività di advocacy su The Creative Native Project, che cerca di responsabilizzare e ispirare i giovani indigeni a esplorare il campo delle arti creative e della produzione dal vivo, creando weekend artistici comunitari sotto la guida di mentori professionisti.

 

Buffy Sainte-Marie entra nel suo settimo decennio di premiata abilità artistica aggiungendo “autore pubblicato” al suo curriculum. Buffy ha recentemente scritto Hey Little Rockabye, un libro illustrato per bambini sull’adozione di animali domestici, ispirato dal suo amore per gli animali. Hey Little Rockabye è disponibile in tutto il mondo il prossimo maggio 2020 su Greystone Books.

La Settimana della musica canadese tornerà a Toronto dal 19 al 23 maggio 2020.

Ogni anno, la Slaight Communications e la Settimana della Musica Canadese premiano un artista canadese d’eccezione, in riconoscimento del suo contributo all’attivismo sociale e al sostegno delle cause umanitarie. Nel suo decimo anno, Buffy Sainte-Marie entrerà a far parte della celebre lista di destinatari che include: Gord Downie, Arcade Fire, RUSH, Sarah McLachlan, Chantal Kreviazuk & Raine Maida, Simple Plan, Bruce Cockburn, Bryan Adams e Nelly Furtado.

SU ALLAN SLAIGHT
Pioniere del rock and roll, Allan ha messo in mostra il suo talento imprenditoriale con la sua conoscenza della radio per creare la più grande società multimediale privata del Canada, la Standard Broadcasting Corporation Limited. Un’indiscussa entrata nella Broadcast Hall of Fame (1997), insignito di una laurea ad honorem in commercio presso la Ryerson Polytechnic University (2000), ha nominato un membro dell’Ordine del Canada (2001), insignito del Walt Grealis Special Achievement Award (2005) per il suo contributo alla crescita e allo sviluppo dell’industria musicale canadese, Allan ha anche mantenuto a lungo l’interesse per le congetture.

SULLA SETTIMANA DELLA MUSICA CANADESE
Giunta alla sua 38° edizione, la Settimana della musica canadese è il principale evento annuale di intrattenimento del Canada dedicato all’espressione e alla crescita dell’industria musicale, dei media e dell’intrattenimento del paese. Combina conferenze multiforme e ad alta intensità di informazioni, un’esposizione commerciale, premi e il più grande festival di nuova musica della nazione che si estende per cinque notti di spettacoli, con centinaia di band in vetrina in più di 40 locali di musica dal vivo nel centro di Toronto. Tutte le funzioni congressuali si svolgono presso lo Sheraton Centre Toronto Hotel, 123 Queen Street West a Toronto.

Premi canadesi per la musica e l’industria radiotelevisiva
21 maggio 2020 alle 19:00
Bluma Appel Theatre, Centro per le arti dello spettacolo di San Lorenzo
27 Front Street Est
http://cmw.net/awards/music-broadcast-industry-awards/

 

 

settembre 29, 2019

Le interviste a Gloria Berloso di Radio Veronica One a Torino – Musica e libri

Cari lettori, potete ascoltare la  lunga intervista registrata da Radio Veronica One, storica emittente di Torino.
In questa parte parlo soprattutto del lavoro costruito insieme a Ricky Mantoan e la nostra nascita artistica come Gloria & Ricky. Ringrazio Sergio, conduttore per la trasmissione radiofonica, bravissimo e competente per la materia trattata.
Ringrazio di cuore tutte le persone che operano a Radio Veronica One per avermi invitato per parlare di musica e raccontare alcune storie forse ancora sconosciute.

La seconda parte della mia lunga intervista di Radio Veronica One, storica emittente di Torino è dedicata alla musica Country Rock ed ai principali suoi attori.
In questa intervista parlo soprattutto del lavoro costruito da Ricky Mantoan e il Branco Servaggio. Ringrazio Sergio, conduttore per la trasmissione radiofonica, bravissimo e competente per la materia trattata.
Ringrazio di cuore tutte le persone che operano a Radio Veronica One per avermi invitato per parlare di musica country rock raramente trattata in trasmissioni radiofoniche e televisive.

La terza intervista per Radio Veronica One è incentrata sulla storia della musica ed in particolare sull’aspetto conoscitivo e la mia cultura musicale nata e vissuta attraverso i dischi, i concerti e l’incontro fondamentale con uno dei più importanti musicisti della storia musicale.
Ricky Mantoan naturalmente è la sorgente ed io sono il fiume.
Grazie a Radio Veronica One di avermi dato l’opportunità di rispondere a Sergio, bravo e competente conduttore per la materia trattata.
Un altro dei numerosi contributi che da 35 anni ho dedicato a questa arte meravigliosa, per chi vuole sapere e sa ascoltare.