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settembre 16, 2015

Parte domani a Prato URBAN ECOFESTIVAL, IL PRIMO ECOFESTIVAL CERTIFICATO E SOSTENIBILE A 360°

Sarà Levante ad aprire domani a Prato la decima edizione di URBAN ECOFESTIVAL, il primo ecofestival italiano certificato in scena fino a domenica 20 settembre presso il Parco Liberazione e Pace. Oltre a Levante, il cui concerto sarà aperto da Francesco Guasti, in scena nel week-end anche Morgan & Megahertz (venerdì 18), Africa Unite (sabato 19), Luca Bassanese, Cisco e Porto Flamingo (domenica 20) e molti altri artisti emergenti.

Urban Ecofestival

La manifestazione, unica nel suo genere e totalmente ecosostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico, è inserita nel cartellone “Settembre – Prato è spettacolo” ed inizierà già dal tardo pomeriggio con proiezioni e docu-film con tematiche sostenibili per poi moltiplicare le numerose attività collaterali al sabato e domenica. Non mancheranno mercatini di prodotti biologici, street food ed ecomarket ed il coinvolgimento di Legambiente ed altre associazioni noprofit in tema.

Levante (nome d’arte di Claudia Lagona) arriva a Urban forte della recente uscita del suo nuovo album  “Abbi cura di te” (Carosello). Torinese ma originaria di Caltagirone, nel 2013 riesce a far sentire la propria voce a molti con un grido disperato e ironico che recita “Che vita di merda”. La canzone porta il titolo di “Alfonso” e si aggiudica un posto nell’olimpo dei tormentoni dell’estate 2013 occupando di diritto l’airplay radiofonico. Max Gazzè le chiede di aprire i concerti del “Sotto casa Tour”, Fiorello la invita alla sua Edicola e, dopo l’uscita del suo primo disco “Manuale Distruzione” nel marzo 2014, l’Academy Medimex premia la sua opera prima come la migliore dell’anno. Segnalata speciale su iTunes come artista 2014, selezionata da Mtv tra I finalisti degli European Music Award di Glasgow come “Best italian act”, finalista al premio Tenco per il suo album d’esordio : il riscontro del pubblico e della critica è unanime nel riconoscere il suo talento. Nel 2014 alterna i suoi concerti con le aperture ai live di “Un amore così grande tour” dei Negramaro. A Maggio 2015 esce il suo secondo lavoro “Abbi cura di te” che la riporta in tour in tutta Italia.

L’apertura sarà afidata al pratese Francesco Guasti, già nel team Pelù a The Voice 2014. A Maggio 2015 ha pubblicato il suo primo album “Parallele” da cui è stato estratto il singolo title track con realtivo videoclip.

Chi visiterà Urban Ecofestival troverà un ambiente completamente particolare: oltre alla riqualifica dell’area dell’ex Ippodromo, vicina al centro città, utilizzerà materiale biodegradabile, attrezzature a risparmio energetico, raccolta differenziata e molto altro legato alla sostenibilità.

Tutto il programma su www.urbanecofestival.com

DavveroComunicazione

ilblogfolk di Gloria Berloso

settembre 16, 2015

Premio Buscaglione Edizione 2015

premiofred_iscrizioni

Dal 15 settembre, sono aperte le iscrizioni al Premio Buscaglione, il concorso a cadenza biennale dedicato alla figura artistica di Fred Buscaglione che nelle prime tre edizioni si è affermato come una delle più interessanti manifestazioni italiane dedicate alla canzone d’autore. Un Premio giovane e dinamico, il primo in Italia ad aver dato la possibilità di iscriversi sul web, gratuito ed aperto a tutti.

Il Primo Premio consisterà in 3000 euro e nella possibilità di esibirsi in 5 dei festival partner della rassegna, il Premio della Critica darà diritto a 1500 euro e alla possibilità di esibirsi in 10 dei festival partner della rassegna, il Premio La Tempesta Dischi consentirà di vedere un proprio brano inserito all’interno della compilation prodotta annualmente della più prestigiosa etichetta indipendente Italiana ed infine il Premio King Kong – Radio 1 consentirà di presentare il proprio progetto all’interno della celebre trasmissione condotta da Silvia Boschero.

La nuova edizione segue di qualche mese la pubblicazione della compilation “Sotto il Cielo di Fred – un tributo a Fred Buscaglione”, realizzata per finanziare il Premio e a cui hanno partecipato, manifestando il proprio sostegno alla rassegna, artisti del calibro di Brunori sas, Dente, Bugo, Lo Stato Sociale, Perturbazione.

Fred Buscaglione

Fred Buscaglione

http://https://youtu.be/WWiO7vQUbPE

http://https://drive.google.com/folderview?id=0B-wvRS5BoH_bQ0tYWEs4R2ZOams&usp=sharing

www.libellulapress.it

ilblogfolk di Gloria Berloso

settembre 16, 2015

Galilei censurato per la prima volta in mostra a Orvieto per la Biennale dell’Eresia

Galilei censurato per la prima volta in mostra a Orvieto per la Biennale dell’Eresia

25, 26, 27 settembre Orvieto, Biblioteca L. Fumi (P.zza Febei 1, Orvieto)
Sidereus Nuncius

Sidereus Nuncius

Il Sidereus Nuncius originale, esposto per la prima volta alla Biennale dell’Eresia #ereticofuturo
Presso la Biblioteca L. Fumi, visibile al pubblico l’originale di uno dei testi più rivoluzionari di tutti i tempi, messo all’indice dalla Chiesa Cattolica nel 1610
Il 25, 26 e 27 settembre 2015, in occasione della Biennale dell’Eresia #ereticofuturo – tre giorni di incontri e scambi a Orvieto per sensibilizzare istituzioni e governatori, intellettuali e produttori sul grande tema dell’Eresia come innovazione, con ospiti del calibro di Mariana Mazzuccato e Giulio Giorello –  sarà possibile vedere da vicino un’originale del Sidereus Nuncius di Galileo Galilei.
Un’opera rivoluzionaria e fondamentale alla scienza moderna, che fece aprire gli occhi sull’Universo rendendolo “visibile” per tutti.
Un testo che svelò al mondo l’esistenza dei 4 satelliti di Giove, i crateri lunari, confermando la teoria eliocentrica avversa alla Chiesa Cattolica, che impose la sua messa all’indice, censurando uno dei saggi più importanti dell’astronomia di tutti i tempi.
Oggi a distanza di oltre 400 anni dalla sua pubblicazione, la copia originale del Sidereus Nuncius di Galileo Galilei viene esposto al pubblico a Orvieto, dal 25 al 27 settembre 2015 presso la Biblioteca L. Fumi in occasione della Biennale dell’Eresia coordinata dal giornalista e intellettuale Michele Mezza.
Tra i massimi pensatori italiani di tutti i tempi, “eretico”, innovatore e visionario, Galileo Galilei sarà lume, insieme alla figura rivoluzionaria di Giordano Bruno, della Biennale dell’Eresia #ereticofuturo: un grande melting pot di idee e proposte che vede protagonisti gli “eretici contemporanei” e mira ad aprire uno squarcio nella pratica di eresia per creare una vera scuola di  innovazione  creativa che parli al mondo concreto…per tentare l’impossibile.
Perché, come disse un altro grande pensatore come Alan Turing, padre del moderno computer ed eretico dei suoi tempi: “L’innovazione cresce lungo l’incerta linea che separa, l’iniziativa dalla disubbidienza”.
Ufficio Stampa HF4
settembre 8, 2015

A Icio Caravita il Premio Nazionale per la Canzone d’Autore di Vische e del Canavese-Festival Lanterne Rock 2015

La terza edizione del Premio Nazionale per la Canzone d’Autore di Vische e del Canavese, concorso per artisti e cantautori si è concluso. Inserito nell’edizione di Lanterne Rock Festival in scena a Vischesabato 5 e domenica 6 settembre 2015, gli artisti finalisti si sono esibiti nelle due serate. Dopo un primo esame e critica costruttiva alla fine della prima esibizione dove hanno presentato una canzone, nella seconda serata le esibizioni sono diventate molto più credibili ed ogni concorrente ha eseguito due o tre brani di loro composizione. In palio, oltre alle targhe commemorative, premi in denaro per 1000€ complessivi, la partecipazione ad una compilation realizzata da Tam Tam Producion, spazi promozionali radiofonici e televisivi, l’inserimento in diversi eventi organizzati dalla Carovana dei Festival e l’esibizione al prossimo “Nuovo MEI – Meeting degli Indipendenti a Faenza 1/4 ottobre 2015″ ed a ”Eurosong Indie Festival – Ventimiglia 12 e 13 settembre 2015” (in collaborazione con Mei/Audiocoop).

 

Il costo di iscrizione per l’edizione 2015 è stato di 40€ per band, 25€ per cantautori singoli. Una giuria di addetti ai lavori, diversa da quella che ha decretato il vincitore, ha valutato i progetti musicali degli artisti che si sono esibiti dal vivo al Festival Lanterne Rock del 5 e 6 settembre. La selezione è avvenuta tramite l’ascolto del materiale mp3 inviato mentre il vincitore è stato decretato sulla base dell’esibizione dal vivo da cinque giurati e il presidente di giuria. Sono stati valutati il testo, la musica, la tecnica vocale e musicale, l’arrangiamento e la presenza scenica

Il Premio Nazionale per la Canzone d’Autore di Vische e del Canavese, sotto la direzione artistica di Giorgio Giardina è una manifestazione aperta a tutti gli autori, cantautori, solisti o gruppi musicali, con contratto discografico in essere o liberi da vincoli contrattuali. Il concorso ha lo scopo di valorizzare e promuovere artisti e progetti musicali innovativi e di qualità.

L’evento è patrocinato da: Regione Piemonte, Comune di Vische ed organizzato dall’Associazione Culturale Promozione Artistica Eventi. Info: www.promozioneartisticaeventi.it E-mail: promozioneartisticaeventi@gmail.com Tel. 392.77.87.571 – 340.39.29.618

 

Dopo un’attenta e quanto mai difficile scelta per la qualità dei progetti presentati in questa terza edizione, il primo premio è stato assegnato a Icio Caravita, il secondo premio a Degian, il terzo premio a Nico Maraja.

Icio Caravita

Icio Caravita

 

Vische 6 sett. premiazioni

Vische 6 sett. premiazioni

A tutti gli artisti è stata fatta un intervista prima dell’esibizione sul palco.

Qui sotto riporto una breve biografia di Icio Caravita e l’intervista a cura di Gloria Berloso, registrata da David Bonato (Davvero Comunicazione) il 6 settembre 2015 a Vische (Piemonte).

Albo d’oro (1° classificato):

LaStanzaDiGreta (2013), Lorenzo Malvezzi (2014), Icio Caravita (2015).

BIOGRAFIA

Icio Caravita, cantautore emiliano classe 1967, è un one man band che suona chitarra, armonica e percussioni a pedale e ama definirsi menestrello.
Originario di un piccolo paese della bassa, Consandolo di Argenta (Ferrara), ma milanese d’adozione, Icio muove i primi passi in studio nei primi anni duemila, sotto la supervisione di Brando, con cui condivide il palco più volte.
Tra il 2009 e il 2011 Icio pubblica tre Ep autoprodotti: Icio Caravita, 2 passi e N.3. Canzoni folk con il punk tra le righe e un senso di appartenenza naturale alla tradizione della canzone d’autore italiana. Così nel 2010 Mogol consegna a Icio il Premio S.I.A.E. come miglior autore della manifestazione Senza Etichetta.
Nel 2014 Icio Caravita pubblicherà un album per Dasè SoundLab Records.

CARAVITA

 

INTERVISTA A: MAURIZIO ICIO CARAVITA

G.B. 1) Che cos’è per te la musica?

M.I.C. Per me la musica è vita. Io campo di musica e vivo di quello.

G.B. 2) Scrivere canzoni è in genere un’attività solitaria ma alle volte può essere necessario un team di supporto. C’è qualcuno che ti aiuta o ispira?

M.I.C. Non ho nessuno che mi aiuta, che m’ispira si, magari diverse cose e mi piace star solo anche se può diventare anche un rischio perché ci si chiude proprio per scrivere, almeno io sono così in verità, e poi sono sempre con la testa per aria, ho appunti ovunque, mi piace raggrupparli e rifarli. Non ho nessuno che mi dà una mano, accetto però consigli da chiunque.

G.B. 3) Fabrizio De Andrè sosteneva che il lavoro del critico musicale è un’arte complessa che differenzia l’arte vera da quella falsa. Che ne pensi a tal proposito?

M.I.C. Sono abbastanza d’accordo con De Andrè. Che differenzi l’arte vera da quella falsa è la pura verità, sono convinto che sia proprio così perché parecchia arte è falsa, anche solo il modo di porsi e comunque di ritenersi artista. Se ostentato risulta già falso. Quindi più sei naturale più sei vero.

G.B. 4) Il suono e la voce sono elementi essenziali per esprime al meglio quello che vogliamo e desideriamo comunicare ma devono essere veri. Negli ultimi anni in Italia, il linguaggio, elemento basilare ed importante, è stato usato contro la falsa comunicazione ed in formato di stereotipi, frasi fatte e banalità. Qual è il ruolo del cantautore oggi, esiste un nuovo linguaggio?

M.I.C. Non so se esiste un nuovo linguaggio, sicuramente non quello di cui mi hai parlato ora nel senso che oltre che a tutto quello aggiungo anche il proprio, come dire le abbreviazioni sono diventate di routine e per un cantautore non è possibile. A meno che magari tu non faccia parte di quella schiera di così detti nuovi cantautori che sono i rapper, però non so fino a che punto possano esserlo. La parola è ancora importantissima quindi è nella sua completezza. Non lo so, io sono di vecchio stampo. Sono cambiate molte cose però a livello di scrittura comunque, stai ascoltando una canzone, stai ascoltando un cantautore e quindi ti deve esprimere qualcosa. Se poi magari c’è qualcuno che riesce a farlo con i nuovi linguaggi, mi viene in mente Caparezza, è uno che butta dentro miliardi di cose con intelligenza però è veramente difficile e magari è ancora un po’ prematuro, si svilupperà questa cosa ma non so fino a che punto perché sono tutte cose tronche. Si viaggia per emoticon non più per parole.

G.B. 5) Come ti definisci?

M.I.C. Vero, vero, senza presunzione, proprio naturale.

Le canzoni presentate in concorso: Le piccole cose, Scarabocchio, Sono nervoso precario

Autore: Gloria Berloso

 

 

luglio 31, 2015

BLOWIN’ IN THE WIND by Gloria and Ricky

http://https://youtu.be/XUkHxMdTihY

BLOWIN’ IN THE WIND

Quante strade deve percorrere un uomo
Prima che lo si possa chiamare uomo?
Sì, e quanti mari deve sorvolare una bianca colomba
Prima che possa riposare nella sabbia?
Sì, e quante volte le palle di cannone dovranno volare
Prima che siano per sempre bandite?
La risposta, amico, sta soffiando nel vento
La risposta sta soffiando nel vento

Quante volte un uomo deve guardare verso l’alto
Prima che riesca a vedere il cielo?
Sì, e quante orecchie deve avere un uomo
Prima che possa ascoltare la gente piangere?
Sì, e quante morti ci vorranno perché egli sappia
Che troppe persone sono morte?
La risposta, amico, sta soffiando nel vento
La risposta sta soffiando nel vento

Quanti anni può esistere una montagna
Prima di essere spazzata fino al mare?
Sì, e quanti anni la gente deve vivere
Prima che possa essere finalmente libera?
Sì, e quante volte un uomo può voltare la testa
Fingendo di non vedere?
La risposta, amico, sta soffiando nel vento
La risposta sta soffiando nel vento

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Nel 1989 cadeva il muro di Berlino, nel 2004 cadeva il muro confinario che divideva Gorizia (la mia città) dalla Slovenia. Nel luglio del 2015 in Ungheria verso il confine serbo si è costruito il muro anti migranti.
È incredibile ma l’uomo non ha proprio memoria della storia. Si, perché ogni barriera, ogni muro, ogni reticolato hanno sempre separato e allontanato le persone con idee e culture diverse; nel tempo questi “muri” hanno sempre avuto un giudizio negativo da chi immaginava e pensa oggi ad un mondo libero. Tutte le persone da sempre si muovono e il futuro vedrà sempre più la mescolanza di etnie, un fenomeno che non può che essere positivo dato che genera esseri che portano in sé quelle preziose diversità che possono modificare nei secoli le civiltà. D’altronde la storia ci ha insegnato che è sempre andata così. Come è possibile che la nostra cultura attuale porti a chiuderci in un recinto! Questa è una involuzione dell’uomo e credo sia pericolosa anche nel nostro quotidiano vivere. Ci vogliamo chiudere tutti dentro le nostre case, cosa raccontiamo alle generazioni successive? Che siamo difronte ad un nemico invisibile? Questi sono i muri eretti dall’indifferenza e prodotti dall’ignoranza e da idee politiche che non hanno radici storiche.
Stiamo vivendo un periodo senza dubbio molto difficile ed ognuno di noi ha il dovere ma anche il diritto di trasformare le cose cattive in buone. Certamente alzare un muro, sparare contro i nostri simili, affamare i popoli sono atti cattivi e nessuno può essere cieco davanti alle tragedie.
La canzone che io e Ricky Mantoan abbiamo scelto per interpretare la nostra fiducia nella pace è Blowin in the Wind scritta da Bob Dylan molti anni fa.

Quanti anni può esistere una montagna
Prima di essere spazzata fino al mare?
Sì, e quanti anni la gente deve vivere
Prima che possa essere finalmente libera?
Sì, e quante volte un uomo può voltare la testa
Fingendo di non vedere?
La risposta, amico, sta soffiando nel vento
La risposta sta soffiando nel vento

Questa interpretazione, completamente arrangiata da Ricky Mantoan ed eseguita vocalmente da Gloria Berloso e dallo stesso Ricky nelle parti corali, è un esempio di cambiamento non certo per migliorare i suoni ed il testo di Dylan che è perfetto in tutte le sue parti, ma per far comprendere che le cose belle hanno una possibilità di allargare gli orizzonti per creare bellezza ulteriore. Una canzone è la nostra seconda voce ed ha un valore aggiunto per chi può e vuole ascoltare tutte le voci, senza muri e senza barriere.

Gloria Berloso, vocals
Ricky Mantoan, vocals, tutti gli strumenti, arrangiamenti

luglio 8, 2015

Nicola Cossar, Neri Marcorè ed Edoardo De Angelis presentano “Sale di Sicilia”

Mariacristina Di Giuseppe

Mariacristina Di Giuseppe

Nicola Cossar, Neri Marcorè ed Edoardo De Angelis

presentano Sale di Sicilia,

romanzo d’esordio di Mariacristina Di Giuseppe

Sale di Sicilia - Libro

Sale di Sicilia – Libro

Domenica 12 luglio ore 11:30 |

Udine – la Feltrinelli | Via Paolo Canciani, 15

Il giorno 12 luglio 2015, dalle ore 11:30, presso la Feltrinelli di Udine, si terrà la presentazione del libro Sale di Sicilia, romanzo d’esordio di Mariacristina Di Giuseppe pubblicato da Navarra Editore. L’opera, finalista al Premio Corrado Alvaro 2015, può già contare la prima ristampa. Il giornalista Nicola Cossar farà gli onori di casa. Neri Marcorè e il cantautore Edoardo De Angelis affiancheranno l’autrice durante la presentazione.

Ambientata in una Palermo che Neri Marcorè, autore della prefazione, definisce meravigliosa e brutale, troppo spesso oltraggiata, contraddittoria nella sua bellezza e decadenza, ricolma di tesori, nascosti o alla luce del sole, di cui si ha nostalgia già nel presente, Sale di Sicilia è l’opera prima di Mariacristina Di Giuseppe, già autrice di testi per Milva, Antonella Ruggiero, Edoardo De Angelis, Neri Marcorè, Amedeo Minghi.

Protagonista del romanzo è Vittorio De Luigi, giornalista cinquantenne – uomo appassionato di vita, cucina e politica, ma intriso di malcelate inquietudini – che vedrà sconvolta la propria routine esistenziale dal fortuito coinvolgimento in un’inchiesta sui falsi d’autore in Sicilia.

Le avvincenti indagini del protagonista prenderanno direzioni inaspettate e lo porteranno a fare i conti con una storia personale ben più coinvolgente, intima e dirompente.

“Sale di Sicilia – racconta ancora Marcorè nella prefazione al romanzo – possiede una struttura densa, un andamento costante, ogni parola sembra pensata come una carezza per il lettore, compiacendolo con una ricchezza di linguaggio che si direbbe provenire da altri tempi, ma altrettanto, costringendolo al rigore di una letteratura di argomenti, riflessioni e sentimenti mai troppo facili. Il periodo è ricco, riflette, per i colori, gli aromi, l’abbondanza, proprio la terra che ospita gran parte della storia, che nel complesso risulta ben costruita, oltre che accuratamente documentata”.

Il romanzo è un atto d’amore, un’ode alla Sicilia, della quale l’autrice si dice caduta innamorata. “Senza corteggiamento – racconta la Di Giuseppe – ho ceduto, per mio conto e volontà, alle lusinghe inconsapevoli, alle blandizie innocenti di una realtà urbana, culturale e umana, quella di Palermo, che per motivi ancora ignoti mi ha letteralmente conquistato e tratta dalla sua parte. Sono divenuta, allora, partigiana delle sue virtù, osservatrice addolorata delle sue ferite. Senza foga, a spada bassa, ho imbracciato l’arma più innocua e più potente che uomo abbia mai posseduto: la parola”.

La Sicilia, infatti, simbolo di una frontiera non geografica ma dell’anima, è la vera protagonista del romanzo, che – insieme a Parigi, un villaggio vicino a Marsiglia, Roma – diventa medicina in grado di guarire Vittorio dalla sua insofferenza senza nome.

Nicola Cossar

Nicola Cossar

Neri Marcorè

Neri Marcorè

Enrico De Angelis

Edoardo De Angelis

Per maggiori informazioni:

“la Feltrinelli”

Via Paolo Canciani, 15 Udine

Tel. 0432 204292

Pubblicato da Gloria Berloso – ilblogfolk

luglio 7, 2015

8 luglio: Elliot Murphy & Oliver Durand in concerto per Folkest 2015

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folkest

 

Elliot Murphy e Oliver Durand.

8 luglio 2015

PARCO DI VIA DANTE – GEMONA DEL FRIULI

 

L’8 luglio il Parco di via Dante di Gemona del Friuli alle ore 21.00 ospiterà il concerto di Elliot Murphy e Oliver Durand. Due ospiti d’eccezione dal sound rock che animeranno di energia il palco che il Comune di Gemona ha voluto mettere a disposizione di Folkest.

Cantautore della prima ora, giornalista, personaggio poliedrico, Elliot Murphy, figlio di un impresario di grande successo negli States negli anni ‘50 e di un’attrice, ha ospitato nella sua florida discografica musicisti come Mick Taylor, Billy Joel, Phil Collins. Il suo primo disco, Aquashow

La madre Josephine è un attrice, mentre il padre Elliott Sr. è un impresario molto noto, il cui poliedrico Aquashow ebbe successo per tutti gli anni Cinquanta, nel terreno su cui inizialmente aveva trovato posto la Fiera Mondiale di New York del 1939. Da questo prenderà nome anche il primo disco di Elliott, considerato uno dei migliori dischi cantautorali degli anni Settanta. Nei suoi dischi si trovano spesso ospiti di altissimo livello come Mick Taylor, Billy Joel, Phil Collins. In Selling the gold (1985) lo si può ascoltare in un duetto con Bruce Springsteen, il vecchio amico che spesso lo invita sul palco nei suoi spettacoli europei. Stabilitosi a Parigi dal 1989 ha scritto un romanzo e due raccolte di racconti, collaborando con varie riviste musicali e letterarie. Oltre che con la band Normandy All Stars, divide il palco con Olivier Durand, eccellente chitarrista, con il quale fa ormai coppia fissa da alcuni anni.

(Studio Alfa, ilblogfolk)

 

luglio 2, 2015

LA LEZIONE DI DEMOCRAZIA IN GRECIA di Gloria Berloso

Konstantinos Kavafis

Konstantinos Kavafis

Arriva per taluni un giorno, un’ora
in cui devono dire il grande Sì
o il grande No. Subito appare chi
ha pronto il Sì: lo dice e sale ancora

nella propria certezza e nella stima.
Chi negò non si pente. Ancora No,
se richiesto, direbbe. Eppure il No,
il giusto No, per sempre lo rovina.

Con la decisione del governo greco e del parlamento di convocare il 5 luglio un referendum per i cittadini per decidere se approvare o rifiutare i dettami della Commissione Europea (CE), la Banca centrale europea (BCE) e il Fondo Monetario Internazionale (FMI). Il governo Syriza ha permesso che la questione della crisi del debito a cui appartiene, ossia il livello politico della decisione del popolo a lasciare il popolo a decidere la questione politica cruciale se la società esiste o no, se il popolo è sovrano o meno.

Il referendum sulla “sovranità o alla sottomissione” arriva dopo cinque mesi di negoziati tra il governo guidato dal primo ministro Alexis Tsipras e la troika, un processo in cui il governo di Syriza è unito con il popolo per rendere pubbliche le loro posizioni e la crescente domanda di Troika.

Questo è stato un processo di apprendimento sia per il popolo e il governo, perché, come ha detto Tsipras nel suo annuncio di referendum  – “dopo cinque mesi di duri negoziati, i nostri partner hanno emesso un ultimatum per la democrazia greca e la sua gente. Un ultimatum è in contrasto con i principi fondamentali e i valori dell’Europa, i valori del nostro progetto comune europeo “.

All’ingresso, Syriza ha accettato le regole imposte dall’Unione europea (UE), negoziate sulla base, “sopravvivenza sociale di cui l’Agenda di Salonicco, con il quale cittadini greci hanno votato, in primo luogo”,  ad eccezione di quanto Tsipras ha sottolineato poi, che la Grecia ” è un paese sovrano, abbiamo una democrazia, abbiamo un contratto con la nostra gente che noi rispetteremo”.
Principi del partito e sovranità popolare

Era chiaro fin dall’inizio che Syriza fosse un “partito della sinistra radicale”, come indica il suo nome, ma che è salito al potere con poco più di un terzo dei voti e che per la maggioranza del Parlamento ha dovuto coalizzarsi con il nazionalista indipendente partito Greci. Il risultato elettorale, per qualsiasi analisi realistica implicava che Syriza non poteva assumere quello che alcuni avevano previsto, con la speranza e la paura a sinistra nella cupola dell’UE, vale a dire una decisione radicale, come dichiarato in default e lasciare l’euro.
Syriza ha posto (e lo fa ancora) la necessità di trasformare il modello neoliberale dell’Unione Europea -la stabilità monetaria e finanziaria è tutto e la società non esiste per renderlo un modello che dà la priorità ai servizi sociali, per compensare le grandi squilibri economici esistente tra l’Unione europea e di rispettare il principio della sovranità nazionale quando i popoli così decidono, tra le altre richieste molto legittime.
I dirigenti di Syriza non chiuderanno mai le porte a una politica radicale che porterebbe a un default del debito, ma sanno che la Grecia non è l’Islanda (che non faceva parte della UE), né l’Argentina (economicamente), il che significa che qualsiasi radicalizzazione deve rispondere il fattore principale: E’ il popolo greco disposti ad affrontare un sacrificio di default per difendere la loro sovranità?

Non si può incolpare Tsipras …

…per la semplice ragione che il totalitarismo del sistema neoliberale UE ha raggiunto “coniare” l’euro nel pensiero collettivo, come “scudo” contro i mali di inflazione, la volatilità dei tassi di cambio, e chissà quante altre illusioni che ora formano la barriera protettiva della Troika.

Questa realtà, che non è diversa da quella che si trova in Italia, Spagna, Portogallo e altri paesi che l’euro sta strangolando economicamente e socialmente, ha lasciato solo il modo a Syriza di intraprendere una strada difficile da negoziare con l’UE -da un programma modesto, come Salonicco, ma ancora inaccettabile per la troika dell’UE, di dover tornare indietro, se necessario, ma senza rinunciare ai principi e il mandato di base che aveva ricevuto nelle elezioni, e rendere partecipe il popolo greco a questo processo al fine di avere l’opportunità e il dovere di trarre conclusioni definitive.

Se qualcosa deve essere riconosciuto in questo lodevole esercizio democratico di azione politica è che non è possibile spostare radicalmente oltre i limiti della volontà popolare, e in questo senso la strategia politica di Syriza rispetta e si conforma al principio secondo il quale le persone hanno l’ultima parola.

Non c’è da stupirsi quindi, che la chiamata referendaria è criticata sui giornali e dalle agenzie finanziarie. Ad esempio, con l’ingenuità di coloro che aderiscono alla teologia “l’economia è tutto e la società non esiste”, l’economista britannico dell’impresa di investimento Philips Shaw Investec, ha criticato il referendum, perché “di solito nelle democrazie, sono il tecnocrati e politici che sono interessati ai dettagli, mentre gli elettori sono invitati su temi e principi più ampi. Questo (referendum) è un trasferimento di responsabilità del Parlamento agli elettori ”

Quasi tutte le dichiarazioni e le “analisi” degli ultimi giorni ruotano attorno negoziazione e il fallimento, generalmente attribuita a malintesi del governo Syriza contro le politiche “dure ma sensibili” della troika, che sono l’unica soluzione per mantenere la Grecia nella zona euro e la futura esistenza di un’economia sostenibile in Grecia

Raramente, come in un articolo del New York Times (NYT), si è detto che Tsipras ha detto al parlamento che la decisione di indire un referendum è quello di “rispettare la sovranità del nostro popolo”, o che ha esortato i greci che invia un ‘ grande NO all’ ultimatum “dei creditori, ribadendo che il suo governo rispetterà l’esito del referendum,” non importa che cosa sia “. E il New York Times cita Panos Kammenos, leader del partito nazionalista Greci Indipendenti che fa parte della coalizione di governo, che ha descritto il comportamento dei creditori della Grecia come “fascismo assoluto” e destinato a sottomettere il popolo greco.

Una delle poche interpretazioni realistiche era l’economista Paul Krugman, che nel suo “blog” del New York Times ha osservato che “fino ad oggi ogni segno di una rottura imminente (zona) euro era falsa. I governi, non importa quello che dicono durante le elezioni, cedono alle richieste della Troika; nel frattempo, la BCE si adopera per calmare i mercati. Questo processo ha tenuto insieme la(zona) euro, ma ha perpetuato profondamente l’austerità distruttiva, lasciando alcuni trimestri di crescita modesta in alcuni paesi debitori oscurando il costo immenso di cinque anni di disoccupazione di massa “.

E aggiunge anche un Nobel per l’economia, che in termini politici i grandi perdenti di questo processo sono stati i partiti di centro-sinistra, la cui sottomissione (politica) di austerità e, quindi, l’abbandono di quello che presumibilmente favorito – che li ha resi più dannosi che questi stessi partiti di centro-destra.
Ma, almeno finora, continua Krugman, Tsipras sembra determinato a non accettare una sconfitta. Al contrario, rispetto al ultimatum troika che ha programmato un referendum per decidere se accettarlo. Questo ha portato a molte discussioni e le dichiarazioni che lo presentano come irresponsabile, ma in realtà egli sta facendo la cosa giusta, per due motivi. In primo luogo, se vince il referendum, il governo greco sarà rafforzato, che rimane, a mio avviso,molto importante in Europa.

Secondo Krugman, fino ad ora Syriza è stato in una situazione politica difficile, con gli elettori arrabbiati allo stesso tempo contro le richieste di austerità mai soddisfatti e non disposti ad abbandonare l’euro, aggiungendo che è sempre stato, ed è tuttora, difficile immaginare come conciliare entrambe le posizioni, e poi sottolinea che il referendum solleva gli elettori, in effetti, di scegliere la loro priorità, e che Tsipras dà il mandato a fare quello che deve essere, se la troika spinge in quella direzione.

Non importa quale sia l’esito delle riunioni di crisi di questa settimana con i leader europei a Bruxelles, il prestigio delle due istituzioni che sono elementi essenziali del contratto dopo la seconda guerra mondiale, il Fondo monetario internazionale e la stessa Unione europea ha subito danni permanenti. Raramente i responsabili delle istituzioni del mondo occidentale sono stati così inetti strategicamente nell’affrontare la crisi in Grecia, con le risposte impregnate di panico e rabbia, scrive Peter Tasker, un analista con sede a Tokyo.

Tasker ha detto che anche ora, la priorità del club d’elite in Europa -la “vecchia Europa”, guidata dalla Germania, sembra tenere l’euro nella sua forma attuale, non importa il costo in termini di disoccupazione e collasso sociale Europa meridionale. L’alternativa di buon senso, permettono a un paese di gestire la sua uscita controllata dall’euro e ristrutturare i loro debiti, mentre è ancora un membro dell’Unione europea, ma è troppo tabù per discutere.

Sovranità o Sottomissione

E’ l’espressione sovrana del popolo che deciderà se vuole sopravvivere in quanto tale, con tutti i vantaggi e sacrifici che comporta il rifiuto di breve e medio termine delle esigenze della Troika, o accettare di sottomettersi ai diktat della Troika per continuare l’applicazione del regime spietato di austerità progettato per soddisfare i creditori in un debito in gran parte illegale e, soprattutto, di dare un esempio della necessità di seppellire definitivamente la sovranità per secula seculorum sui popoli per farli pagare una rendita agli oligarchi che controllano il sistema finanziario occidentale parassitario.

Il motivo principale è stato quello di dimostrare che la vittoria elettorale di Syriza è stato un importante fenomeno politico perché mettere sul tavolo la questione della “sovranità o sottomissione” dei popoli nel contesto del sistema di governance Ue, rilevando che si apre una lotta politica caratterizzata da una terribile asimmetria.

L’origine di questi fallimenti è la mancanza di democrazia nel sistema politico e il funzionamento di tipo imprenditoriale, sono stati molto chiari nel 2011, quando la CE ha modificato in un colpo solo i primi ministri di due governi nazionali perché non hanno obbedito alla lettera gli ordini del CE, BCE e FMI troika: George Papandreou, primo ministro greco, sostituito da Lukas Papademos (2011-2012) e Silvio Berlusconi, primo ministro italiano, Mario Monti (2011-2013). Così la troika ha sfrattato i leader eletti per mettere i loro uomini, che avevano fatto una carriera nel sistema finanziario dell’UE e Wall Street.

E che “opporsi questo sistema, Syriza non solo si sente un esempio eccezionale, ma mette in discussione il sistema rigido di governo, che tra l’altro si dovrebbe chiarire che si tratta di un termine ampiamente utilizzato per definire il sistema di governo dell’UE ma appropriato per la verticalità del sistema decisionale delle multinazionali o monarchie assolute della vecchia realtà, e non alle società democratiche o che dicono di sì. ”

L’importanza di questo processo, che in Grecia è stato comunicate alle persone di avere l’ultima parola, che ha fatto rivivere l’opzione politica, basata sulla volontà popolare sovrana, che non importa il risultato, è un grave sconfitta e di vasta portata per il totalitarismo dei mercati, il neoliberismo.

Nessuno ignora cio cheè accaduto e che accadrà in Grecia ed è molto importante per il processo in corso in Spagna, dove il leader di Podemos, Pablo Iglesias ha detto che a suo parere “il problema non è la Grecia, il problema è l’Europa. La Germania e il Fondo monetario internazionale stanno distruggendo il progetto politico di Europa stanno attaccando la democrazia “.

Syriza tra No e Sì

Se il risultato è una netta maggioranza le richieste della troika, il governo di Syriza ne uscirà rafforzato e la troika soffrirà primo e importante sconfitta politica, che, insieme con il dissenso interno sulla politica aggressiva dell’UE contro la Russia, crescente opposizione popolare negli Stati Uniti trattato transatlantico e il rifiuto di `sistema cuotas` per i rifugiati e gli immigrati clandestini, può mettere in discussione il sistema di governo dell’UE.

Una vittoria per Syriza potrebbe, (e la leadership piuttosto inetta dell’UE è corretta, come definita da Tasker), far posto a un negoziato che si siederà in termini diversi da quelli stabiliti esclusivamente da parte dei creditori. Ma se l’inettitudine persiste nella leadership dell’Unione europea non è escluso che l’unico modo rimasto di confronto, che può portare a una uscita della Grecia dalla zona euro e l’Unione europea.

Se il passato e il presente sono di riferimento, c’è poca speranza di un reale cambiamento in quella cupola, al di là delle buone parole che addolcivano cattive politiche.

Il futuro di Syriza nel governo non dovrebbe necessariamente dipendere da un esito sfavorevole nel referendum del 5 luglio, a meno di una sconfitta con margini ben al di sopra del 50 per cento che serve le forze di opposizione e il megafono UE per creare una destabilizzazione politica nel bel mezzo della peggiore crisi dell’offerta di moneta causata dalla chiusura della BCE e la Grecia l’uso dei fondi di emergenza.

Il processo iniziato da Syriza, di negoziare apertamente e mostrare in pratica quanto rivendicazioni fondate della sinistra radicale è servito sia per il governo e il popolo, è molto prezioso e deve essere conservato e approfondito perché alla fine è l’unico processo che può convertire il popolo da spettatore in attore, e per rilanciare la politica come strumento per rafforzare (non sepolto) la democrazia in Europa, e per guidare certamente altri popoli vivranno queste esperienze molto presto.

In breve, questa è la lezione da “catalizzatore” greco.

Gloria Berloso

 

Kostantinos Kavafis (1863-1919)

Una poesia che è nobilitazione e riscatto della miseria umana, memoria e rielaborazione di un passato che è da un lato biografico e dall’altro storia e tradizione di tutta una civiltà. Questo, e molto altro, è Kostantinos Kavafis (1863-1919), il poeta della “grande Grecia”. E’ una Grecia eterna, metastorica, radicata nel mito ma comunque legata alla contemporaneità, quella che emerge dalle centocinquantaquattro poesie del corpus di Kavafis, originariamente scritte su fogli svolazzanti e di rado sistemate in fascicoli, nelle quali prendono corpo i fatti dell’ellenismo greco romano e del periodo bizantino, tutte rigorosamente in greco, la lingua della madre.

giugno 18, 2015

Nove sfumature di femminilità, con parole in primo piano i FAVONIO cantono le poesie di Alba Avesini

untitledCON NOVE SIGNORE DELLA CANZONE

Alice, Rossana Casale, Patrizia Laquidara, Petra Magoni, Margot, Giovanna Marini, Momo, Erica Mou e Paola Turci

Una “poetessa in incognito” che scriveva versi che “nascondevano” canzoni. Una band che le ha fatto subito tana mettendole in musica con il controcanto di ben nove signore della canzone italiana. Sono questi gli elementi da cui prende forma “Parole in primo piano”, il nuovo album dei Favonio che trasforma in canzoni nove liriche tratte dal libro di Alba Avesini “Poesie e filastrocche”, opere che – come recita il booklet del Cd – “arbitrariamente il marito e un’amica decisero di pubblicare a dieci anni esatti dalla sua scomparsa”.

“Parole in primo piano” (distribuzione Believe Digital) è un album che nasce dall’incontro di storie e di impulsi: quelli di Alba che riempiva agende e foglietti di versi che camuffava firmandoli col nome di autori di canzoni, quelli di Enrico de Angelis e Francesca Rizzotti che hanno deciso di riunirli in un volume e quelli dei Favonio che, rapiti da quei versi, hanno preso a musicarli uno dopo l’altro. Per impulso. Da lì all’idea di racchiuderli in un disco, il passo è stato breve. Dopo due album di proprie composizioni, ricchi di riconoscimenti e gratificazioni, la band pugliese stavolta si è cimentata in un progetto diverso, interpretando e arrangiando i brani con fantasia e intensità.

E poi ci sono altre nove storie ed impulsi: quelli di Alice, Rossana Casale, Patrizia Laquidara, Petra Magoni, Margot, Giovanna Marini, Momo, Erica Mou e Paola Turci, ognuna delle quali interpreta con i Favonio un brano del disco.

Nove tracce, molto diverse una dall’altra. Ma la personalità di Alba Avesini era forte e variegata come le sue liriche e le tante facce di questa femminilità non potevano essere interpretate da una voce unica. E quindi ecco nove sfumature di femminilità per un ritratto di donna e poetessa. La dolcezza, l’erotismo, la malinconia, l’esuberanza, il sorriso ed altro ancora.

Ogni canzone ha quindi una sua particolarità, è un mondo a sé, sia dal punto di vista lirico-tematico che musicale: si va da funk al jazz fino alla bossanova. A chiudere il disco, un decimo brano,  “La canzone dei vecchi amanti” di Jacques Brel, in una traduzione inedita di Paolo Marrone e Mimmo Petruzzelli.  È stata inserita per due motivi: è un vezzo dei Favonio avere una cover in ogni album ed è una delle canzoni che Alba scelse di far suonare durante il suo matrimonio.

La copertina dell’album è una foto di Renzo Chiesa, uno dei più affermati fotografi musicali italiani, che ritrae la veduta verso l’alto di un cortile tunisino, con il cielo illuminato da una particolare luce prodotta dalla luna. E “lunare” era il carattere di Alba nei ricordi di chi la conosceva.

Per i testi nel libretto sono stati utilizzati gli scritti originali, fotografati da Chiesa.

Il mix è stato curato da Taketo Gohara con il Mobilis In Mobili e presso le Officine Meccaniche Recording Studio di Mauro Pagani. Lo stesso Pagani suona il violino in “Vattene Ansia”. Nel disco hanno suonato anche: Michele Carrabba, Michela Celozzi e Daniele Moretto.

Molto amati dalla critica, i Favonio hanno esordito nel 2008 con un album omonimo, a cui ha fatto seguito nel 2012  “Brutto di faccia brutto di cuore”. Il gruppo foggiano nasce nel 2001 dall’incontro fra Paolo Marrone (voce solista) e Mimmo Petruzzelli (fiati). Si fanno subito apprezzare per la “diversità” musicale, ottenendo il Premio della Gazzetta del Mezzogiorno nel concorso “Spazio Giovani” nel 2003. Gli anni successivi li vedono protagonisti, e spesso vincitori, di vari concorsi e festival.

Otto musicisti che, dopo un lungo percorso che li ha visti confrontarsi con diversi generi musicali (dal jazz al blues, dal latin al funk fino alla canzone d’autore), hanno concentrato le proprie esperienze e sensibilità nel progetto musicale Favonio, che prende il nome dal tipico vento che sferza le aride campagne della provincia di Foggia.

Alba Avesini è stata una importante operatrice del Club Tenco. Ha lavorato per un grande editore come redattrice, traduttrice e autrice, specialmente nel campo della letteratura per ragazzi. È stata la traduttrice ufficiale italiana degli albi di Asterix firmati Goscinny & Uderzo, su espressa richiesta dell’editore originale francese. Alla sua memoria Paolo Conte dedicò pubblicamente la Targa Tenco 2005 per il miglior disco dell’anno, vinta con la sua “Elegia”.

Il volume “Poesie e filastrocche” è stato curato da Enrico de Angelis e Francesca Rizzotti per le edizioni Scripta. Contiene liriche scritte durante una vita, tra il 1967 e il 1999.

I FAVONIO:

Paolo Marrone (voce); Mimmo Petruzzelli (sax); Lucio Pentrella (chitarre); Giuseppe Guerrieri (batteria); Giovanni Mastrangelo (basso); Stefano Capasso (tastiere, pianoforte e fisarmonica); Piernicola Morese (percussioni); Antonello Del Sordo (tromba)

 

TRACKLIST

1)    Un libro un disco

Con la partecipazione di Rossana Casale

2)    Appoggiati ad un muro

Con la partecipazione di Erica Mou

3)    Elegia

Con la partecipazione di Paola Turci

4)    Eternità

Con la partecipazione di Alice

5)    Sul viale M.C.

Con la partecipazione di Patrizia Laquidara

6)    Parole

Con la partecipazione di Margot

7)    Funghi

Con la partecipazione di Petra Magoni

8)    Un pianoforte

Con la partecipazione di Momo

9)    Vattene ansia

Con la partecipazione di Giovanna Marini

10) La canzone dei vecchi amanti

Meraviglia !

Maggio 7, 2015

Sneaky Pete E. Kleinow, un po’ di storia e la nascita dello String-Bender di Gloria Berloso

Solo una manciata di chitarristi di steel ha fatto sentire la sua influenza al di là della musica country e “Sneaky” Pete E. Kleinow era uno di loro. Noto soprattutto per il suo lavoro con i Flying Burrito Brothers, ma anche per decine di registrazioni country-rock e canzoni riflettenti questo spirito, Kleinow ha trasformato la steel in uno strumento rock, amplificandola fortemente e volutamente. Per il risultato ottenuto, è stato descritto come “il Jimi Hendrix della steel guitar”.

Sneaky Pete '73 Holland

Sneaky Pete ’73 Holland

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