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dicembre 2, 2018

RIFLESSIONI D’AUTORE: GERARDO TARALLO

Nel nostro percorso di vita spesso accade d’incrociare persone eccellenti con le quali riesci ad intrecciare relazioni che rimangono intatte nel tempo. L’intelligenza, il rispetto, la capacità intellettuale e l’umiltà per me sono sempre i punti di forza per rendere più solido e onesto, un rapporto di amicizia e anche, perché no di collaborazione.
Tra la fine del 2010 e gli inizi del 2011, sulla mia strada ho incrociato alcuni artisti di spessore con i quali ho diviso emozioni, gioie, sintonie e soddisfazioni. Grazie alle collaborazioni con questi personaggi dell’arte ho vissuto in maniera più intensa il mio rapporto con la musica che non mi ha lasciato mai sola.
L’arma più importante anche se invisibile è sempre stata la stima reciproca. Uno di questi artisti è il Maestro Gerardo Tarallo, persona schiva perché non ama stare sotto i riflettori ma importante nel suo ruolo di Autore, Compositore, Arrangiatore e Direttore d’Orchestra.

GERARDO TARALLO

GERARDO TARALLO

La sua biografia è ricca di avvenimenti e di collaborazioni di grande rilievo.

Gerardo Tarallo ha compiuto a Napoli gli studi musicali di chitarra e armonia con Giorgio Frank, Lello Giaquinto, Nicola Fariselli e Mario Gangi.
A Milano nei primi anni ’70 ha iniziato come autore e music-maker presso la casa discografica Durium, subito apprezzato da musicisti come Marcello Minerbi, Pino Calvi, Tony De Vita e Armando Sciascia.
Arrangiatore di artisti italiani e stranieri è autore di numerose canzoni e sigle TV, musiche per spettacoli teatrali, musiche per trasmissioni radiofoniche e canzoni per bambini.
Nel 1972 la sua canzone “La mente nuda”, interpretata da un giovanissimo PAOLO DEL PONTE, rappresentò l’Italia all’Eurofestival di Lisbona.
La canzone si classificò sesta e, nel tempo, ha avuto diverse versioni di interpreti internazionali: il cileno ANTONIO PRIETO, lo spagnolo JOSE’ BERTRAND, il canadese RICK DANKO, la giapponese AGNES CHAN, l’italo-americano SAUROH ROMOZ, la cinese LI XIAO e l’italiano CARLO FONTANA.
E’ stata la canzone più suonata sulle grandi navi negli anni ’70 e ’80 ed è tra gli evergreen internazionali.
Per ELISABETTA VIVIANI ha arrangiato 8 album tra i quali è contenuto il brano “C’è” che partecipò al Festival di Sanremo del 1982 (6° posto).
Nel 1981 ha arrangiato per la Durium l’unico album di canzoni registrato dall’attore PIERO MAZZARELLA “Un poo per rid e un poo per minga piang”, scrivendo col grande artista cinque brani.
Nel 1982 ha scritto arrangiato il brano “Come sarà domani” interpretato da GIANNI PETTENATI, sigla della serie TV “Una vita da vivere” in onda su Canale 5 (38 puntate).
Ancora per GIANNI PETTENATI nel 1984 ha arrangiato la versione Disco-dance di Bandiera gialla.
Ha scritto e arrangiato nel 1987 la sigla storica del BIMBOFESTIVAL “Noi siam quelli” e nel 1991 la sigla “Verde pistacchio” per Junior TV, due sigle-cult per bambini.
Nel 1992 ha arrangiato e diretto a Sanremo Giovani la cantante FRANCESCA BASILE con la canzone “Principessa”.
Nel 1994 ha arrangiato, scritto e diretto il brano “Dove mi porta il cuore” per FRANCESCA BASILE al Festival di Castrocaro.
Nel 1996 ha scritto la sigla della trasmissione televisiva “L’uomo e il mare” di Folco Quilici in onda su RAI UNO andata in onda per due anni consecutivi.
Nel 2005 ha scritto e arrangiato le musiche per la trasmissione “Tutti i colori del giallo” (24 puntate) in onda su Radio Due RAI.
Nel 2006 ha scritto e arrangiato le musiche del programma “Lupo Alberto un Lupo alla radio” con Enzo Iacchetti, Lella Costa e Gianni Fantoni in onda su Radio Due RAI (28 puntate).
Nel 2013 ha scritto e pubblicato il volume “Metodo teorico-pratico per l’Arrangiatore”.
Nel 2014 ha arrangiato il CD “Sunrise” per l’Artista internazionale MARIANA PREDA, virtuosa del flauto di Pan, in cui ha scritto anche due brani.
Nello stesso anno ha collaborato musicalmente con il famoso pianista SANTE PALUMBO alla stesura del “Manuale di Jazz progressivo e immediato”.
Nel 2015 ha scritto e pubblicato il volume “Come avvicinare il bambino alla musica”.
E’ stato presente all’EXPO 2015 con “Luna bianca”, un brano musicale realizzato con la grande orchestra, scritto per uno dei dieci grandi eventi dell’EXPO per il quale ha ricevuto nel 2016 a New York il premio “Great work”. Il brano è stato inserito tra i sottofondi dei Compositori Moderni nei prestigiosi saloni del MUSEO della MUSICA di PRAGA.
Nel 2017 ha scritto e pubblicato il “Dizionario degli strumenti musicali- Dalla A alla Z “.
Nel 2018 ha arrangiato il CD “Come un film in bianco e nero” con 8 suoi brani interpretati da CARLO FONTANA. Nello stesso anno ha realizzato e arrangiato con la grande orchestra il CD pop-lirico “Amare ancora” per la soprano DENIA MAZZOLA GAVAZZENI in cui ha musicato 8 testi della famosa artista.
Il disco gli è valso il Premio “Super Pop Lyrique”assegnato a Parigi dal quotidiano Le Monde il 1° dicembre 2018.

Ha lavorato per Durium, Panarecord, Ricordi, Duck, R.C.A., Joker, Ri Fi, Topkapy, CGD, I.M.I., Five, Lariana, LF koop, EMI, MAP, Wep, SAAR- Disco Più, Brad, Halidon..

Direttore Artistico della manifestazione “Tuttofolk” (dal 1977 al 1980), della Peter Pan Production, (dal 1992 al 2000), del Martesana Rock (dal 2000 al 2004), del Premio Sergio Endrigo del 2011, del Premio Giovanni D’Anzi e dell’Ambrogino d’Oro (dal 2016) e, dal 1987 ad oggi, del Bimbofestival.

E’ stato Direttore Artistico di importanti etichette discografiche e case di produzione alternando l’attività di didatta in Scuole e Accademie Musicali.

Dal luglio 2018 è consulente musicale e produttore della SAAR RECORDS, storica ed importante etichetta che ha lanciato Tenco, Celentano, Jannacci, Dallara, Battiato, Leali e tantissimi altri importanti interpreti della storia della musica.

La bellezza di questa professione è che non conosce età e resiste nel tempo. I suoi attori continuano a crederci. Gerardo Tarallo con il prestigioso Premio ricevuto a Parigi e il passaggio alla SAAR, mi ha comunicato che intende proseguire nella sua opera senza sosta. Il prossimo anno sarà il direttore artistico e curatore, sezione musica di: Bimbo Festival, Premio D’anzi, Cantemm Insemma, Premio Giulio Perotti Musica & Poesia, l’Ambrogino d’Oro.

 

 

Gloria Berloso nasce a Gorizia, Friuli Venezia Giulia. La musica è la sua seconda lingua sia che l’ascolti sia che la interpreti. Dal 1984 promuove la cultura e l’insegnamento della storia della musica con concerti, libri, seminari, dibattiti, dischi e video. Scrive poesie da sempre: alcune sono state pubblicate in una raccolta dedicata ai poeti contemporanei. Tutte le persone coinvolte in un progetto di diffusione artistica e culturale portano un messaggio di “crescita culturale”.

Ha scritto numerosi articoli e recensioni per artisti italiani ma anche internazionali su riviste online e bimestrali su carta. Ha un blog personale che cura da anni e che si occupa di musica folk in particolare. L’attività prevalente per passione e amore, è la musica. Come Gloria and Ricky ho avviato un importante progetto artistico che comprende canzoni di Ricky Mantoan, Sandy Denny, Leonard Cohen, Richard Thompson, Byrds, John Prine, Pete Seeger, Bob Dylan ed altri. Nel 2017 ha scritto il libro “Ricky” e prodotto l’album “Because We Are” dedicati a Ricky Mantoan, scomparso il 14 dicembre 2016. Nel 2018 ha scritto il libro La cultura musicale (cento anni di storia, lo stile e le sue espressioni).

Eventi principali

Far-Rock (1990-1991-1992), festival rock per gruppi emergenti

Live Music for Africa (2001) – 4 giorni di folk music in qualità di organizzatore

Musicoo 2002 (teatro) – Rassegna musiche d’Europa in qualità di organizzatore e direttore artistico

Bravo! Web magazine canzone d’autore e musica di qualità (dal 2009 ad oggi), critico musicale, articolista, promotore artistico.

Premio Sergio Endrigo (2011) – giuria

Lineatrad (da gennaio 2012 ad oggi), giornalista musicale

Manifestazione Bimbo Festival (2012) – giuria

InOgniDove Piemonte- rivista bimestrale

Silenzio, parla il parco – Concerto con Ricky e Gloria (Novara 2015)

Selezione Premio Alberto Cesa Folkest Festival (2015) – giuria

Discografia

Ridin’ Again – Branco Selvaggio 2013 CD

Because We Are – Gloria and Ricky 2017 CD

Libri

Sentire – Poesie 2014 Pagine srl – Roma

Ricky – Biografia, storia e canzoni 2017-2018 (Studio Stemma – Ge) – ED. Youcanprint

La cultura musicale 2018 – ED. Youcanprint

aprile 28, 2014

L’AQUILA – La verità è che il sogno impossibile è sempre possibile

Forse non si sa che è un fatto biologico che le aquile possono vivere  70 anni o poco meno. Ma quando raggiungono 30 o 40 , sentono di avvicinarsi alla morte perché i loro artigli e becco non sono più forti per distruggere la carne con cui si nutrono . E quando si sentono di poter morire , volano verso la cima di una montagna per ricostruire il becco e gli artigli. Aspettano mesi lì , fino a quando non escono di nuovo per vivere altri 30 o 40 anni.  I miei stati d’animo come persona, come creatrice e forse come artista mi hanno permesso di continuare a lavorare e di trascorrere molto più tempo con le persone più care. Come l’aquila ho sentito la necessità di volare altrove per ricostruire la mia interiorità e riflettere di come poter cambiare me stessa ma anche aiutare gli altri.Dicono che quando si raggiunge una certa età, ci si aggrappa all’impossibile. La verità è che il sogno impossibile è sempre possibile, e non so se ha senso resistere e tenere duroPenso che dovremmo tutti smettere di combattere ed imparare dalla storia, il bene ed il male che abbiamo fatto; dobbiamo trovare punti di contatto e di dialogo per ammorbidire e risolvere i problemi per i bisogni reali. In questi anni di cambiamenti avrei preferito vedere globalizzate l’istruzione e la sanità pubblica ma il processo ha sviluppato il consumismo, l’appiattimento culturale, lo sfruttamento e guerre ovunque. Abbiamo un problema di comunicazione, che fino all’avvento della stampa, e lo scambio di informazioni  si basava in primis sulla tradizione orale e, in seconda battuta, su gestualità, immagini e suoni. Riflettiamo sulla stampa italiana, la chiusura dei cinema, le leggi sull’immigrazione, su un mondo che chiude le orecchie alla poesia e che sta perdendo le cose. Oggi penso che questa riflessione ci possa aiutare a capire meglio.Decorah-Eagles_h_partb

Nel processo di cambiamento di una società la canzone può essere trasmettitore di buoni sentimenti, può insegnarci a essere migliori. Una canzone, un inno, possono aumentare la nostra autostima, o farci desiderare ciò che ci unisce. Una canzone può avvisare, trasformare le nostre antenne. Possono anche guidarci nei momenti di confusione. So che alcuni medici hanno utilizzato canzoni per migliorare lo stato emotivo dei loro pazienti. Alcuni dicono e lo penso anch’io che le canzoni sono parte della colonna sonora della  vita . Se questo è vero, le canzoni possono essere molto importanti.

Un’altra area culturale che trovo essenziale è la memoria storica . Viviamo in un paese dove la stragrande maggioranza della popolazione è nata dopo la seconda  guerra mondiale. Vuol dire che stiamo costruendo una società alternativa a una società che non vive e che non abbiamo esperienze personali . E i giovani  che domani raggiungeranno le posizioni fondamentali del paese , dovranno guidarlo senza nemmeno raccontare la sua parte per l’ ultima generazione che ha vissuto il capitalismo , in mezzo a una guerra culturale di alta intensità . Perché non c’è alcun piano per il futuro che non difendere una tradizione che non ha gli occhi su un passato, o meglio, su una interpretazione del passato.

Se penso bene, il socialismo nel mondo è venuto in paesi arretrati , in condizioni di guerra totale. E per lungo tempo l’idea che ha prevalso in quei paesi che stavano cercando di creare una cultura alternativa era quella di stabilire una sorta di corazza per proteggersi dalla disinformazione chiamata stampa libera, che abbiamo anche ereditato . Al punto che noi siamo il peggio che può capitare è che pensiamo di camminare con un guscio, quando in realtà non abbiamo nessuna armatura.

Chi va al di là di un lavoro o no, ha certamente a che fare con la fortuna, ma può essere aiutato. La migliore direzione è sempre stato il rispetto per la canzone come arte, l’essere curiosi, l’andare oltre la prima cosa che viene in mente. Continuo a pensare che leggendo la letteratura e la storia, vedere film, teatro, danza, arti visive, avere una base culturale solida sia un imperativo possibile. Per quanto riguarda la tecnologia, io penso che si debba usarla, portarla al nostro servizio, non viceversa. La forza culturale in Italia si trova nelle sue radici e nella sua diversità, nel numero di culture che si uniscono e ci fanno crescere, creando infinite possibilità.

La mia generazione ha partecipato a dibattiti, era critica e auto-critica. Penso che sia possibile che i giovani di oggi partecipino alla rivoluzione culturale allo stesso modo, perché non è la realtà. Ciò che esiste oggi è il risultato di ciò che è stato fatto, perché questa diversità è inevitabile, e da essa è che possiamo diventare migliori.

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Easy Rider

Easy Rider

Che cos’è cambiato dall’era beat descritta da Keruac nel libro pubblicato nel 1957: “ On the Road”( Sulla strada), un romanzo che ho letto a dodici anni grazie alla traduzione di Fernanda Pivano e da Woodstock, il più grande e pacifico raduno dei figli dei fiori a cui appartengo totalmente e dei grandi protagonisti del folk rock internazionale con i capelli lunghi, le magliette strappate, i piedi nudi, l’amore libero? Tra il 1957 e il 1969, sono trascorsi solo dodici anni, troppo pochi per guardare ai giovani con più apertura! Impossibile per i nostri genitori e nonni assimilare questa rivoluzione culturale, dentro e fuori. Anche il film “Easy Rider” rispecchia molto bene le reazioni dell’epoca e soprattutto “ The Strawberry Statement”, film culto degli anni ‘70, ora quasi del tutto sparito o fatto sparire, diretto da Stuart Hagmann. La colonna sonora coincide praticamente con la colonna sonora reale di quegli anni, e contiene alcune delle più significative canzoni West Coast degli anni ’60 (almeno quelle che erano state scritte fino all’anno di uscita del film), utilizzate sia come commento fuori campo, sia direttamente nel film (la scena della discoteca nella quale lui e lei ascoltano assieme un brano in cuffia). In Italia nell’anno che moriva a Sanremo Luigi Tenco, 1967, Gianni Pettenati ha cantato in coppia con Gene Pitney, “ Rivoluzione – La rivoluzione, nemmeno un cannone però tuonerà …e basteranno pochi giorni, magari poche ore, per fare un mondo migliore – Il testo è di Mogol.

The Strawberry Stateman

The Strawberry Stateman

 

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Una delle canzoni di Joni Mitchell del 1970, The Circle Game nell’ultima parte dice:

E le stagioni, continuano ad alternarsi
e i cavallucci di legno della giostra ad andare su e giù.
Siamo prigionieri sulla giostra del tempo.
Non possiamo tornare indietro, possiamo solo guardare dietro di noi, da dove veniamo,
E tutto gira e gira nel gioco del cerchio
.

La canzone è molto nota anche nella versione, con un arrangiamento più rock e più accelerata, incisa dalla cantautrice canadese-americana Buffy Sainte-Marie ed inserita nei titoli di testa del film The Strawberry Statement. Il testo riassume quello che ho detto finora, dalla diversità del passato dobbiamo prendere spunto per migliorare, che non vuol dire cambiare perché nessuno sa quale sia la realtà.

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Dalla seconda metà degli anni settanta ad oggi, i giovani hanno assimilato insegnamenti ma il consumismo e il capitalismo sono aumentati. Basti pensare al modo usato per ascoltare musica, internet, mp3, iTunes . L’unica differenza culturale tra le generazioni genitori-figli di oggi è l’atteggiamento più positivo verso il modo di vestire, il look in generale,  i rapporti tra persone dello stesso sesso.

La musica e le canzoni però devono avere un ruolo sempre essenziale nella società e non si possono liquidare semplicemente ascoltando in cuffia suoni distorti, le emozioni che una canzone comunica si possono percepire molto di più a un concerto e comunque da registrazioni effettuate con veri strumenti musicali. Il suono e la voce sono elementi essenziali per esprimere al meglio quello che vogliamo e desideriamo comunicare ma devono essere veri.

Provate far ascoltare una canzone dei Byrds  e una canzone degli Afterhours, in vari momenti della giornata e in luoghi specifici, la risposta la troverete dopo l’esperimento.

Negli ultimi anni in Italia, il linguaggio, elemento basilare ed importante della contestazione,  è stato usato contro la falsa comunicazione ed è formato da stereotipi, frasi fatte, banalità. La contestazione attraverso la poesia, la canzone, il teatro,  ha ricercato un nuovo linguaggio e sta cercando nuove soluzioni per comunicare ciò che succede nel mondo e rappresentare le problematiche sociali ma anche quelle interiori.

Nel 1968 Pier Paolo Pasolini con il suo Film Teorema va a toccare le basi concettuali di una cultura che del proprio mezzo, la ragione illuministica, aveva fatto la gabbia in cui imbalsamare definitivamente, con tutto il carico di ingiustizia presente, la società nei suoi schemi irremovibili, nei suoi antagonismi tutti interni ad essa.

Pasolini

Pasolini

Teorema

Teorema

Teorema è nato come tragedia in versi, poi si è trasformato in un libro molto frammentario che mantiene alcuni frammenti in versi, per raggiungere infine la forma della sceneggiatura cinematografica dove il regista riduce la presenza del dialogo, lasciando alle immagini e alla musica di Mozart la narrazione degli eventi e le mutazioni dei personaggi. Secondo Pasolini, è proprio nel sovvertimento della logica che sorregge l’ideologia della società borghese capitalistica che consiste l’unica di una rivoluzione.

Con Orgia, sempre nel 1968, Pasolini denuncia il dramma dell’autodistruzione psicologica e fisica di una coppia borghese, uno stillicidio sadomasochista che sviscera,  contrastando la poesia e il crudele realismo dell’azione, le radici della incomunicabilità moderna che nascono da un passato nostalgico sognante al raggiungimento della felicità. C’è da chiedersi se il grande regista, ingiustamente criticato e poi barbaramente ucciso, abbia avuto una premonizione su recenti avvenimenti di cronaca giudiziaria! Nessun riferimento è casuale e deve far pensare!

  

Autore: Gloria Berloso