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settembre 16, 2012

ROCK ROSSO E MUSICA FOLK

La storia del musica folk si espande intorno all’anno 1960. Prima ancora e durante la seconda guerra mondiale la maggioranza degli artisti statunitensi è contro il fascismo e trova  consenso nei movimenti pacifisti e diventa simpatizzante del partito comunista. La repressione e la limitazione della libertà in quel periodo furono altissime e molti musicisti non potevano pubblicare i loro dischi e non veniva loro concesso il permesso di esibirsi in concerto.

Alcune canzoni molto popolari furono scritte o riprese cambiandone una parte del testo come Guantanamera, dal grande Pete  Seeger, newyorkese e militante nel partito comunista.

La culla del folk che rinasceva fu proprio il quartiere tra Broadway e la 14° strada, le manifestazioni canore avvenivano nei campus universitari dove tutti i principali folk singers come il già citato Pete Seeger, Bob Dylan, Joan Baez e Peter, Paul & Mary, diedero vita al più importante movimento pacifista della storia degli Stati Uniti con canzoni e ballate contro la guerra del Vietnam come We Shall Overcome che nel 1963 al Newport Festival cantarono insieme tenendosi per mano. Ancora oggi quel ricordo simboleggia anche tra le nuove generazioni un periodo molto significativo di lotta pacifica contro la guerra e le sue atrocità, attraverso altre canzoni come Where Have All the Flower Gone Turn Turn Turn . Altri artisti,  fino ai giorni nostri  hanno interpretato queste canzoni portando il messaggio di pace in tutto il mondo.

Pete Seeger giovane

Pete Seeger, militante convinto tanto che gli uomini dei servizi segreti lo chiamavano  Stalin’s song bird, non si perdeva mai d’animo e suonava in ogni luogo e anche a casa d’amici; su youtube si possono trovare molti video al proposito dove Seeger duetta con Woody GuthrieSwan Phillips, Donovan tanto per citare dei nomi famosi ed importanti. Lo stesso Woody ed  I Weaver, il gruppo con cui suonava Pete Seeger, furono ostacolati in tutti i modi: non ricevevano ingaggi radiofonici e le radio non trasmettavano le loro canzoni, i governatori di alcuni stati non concedevano loro il permesso di entrare. Woody Guthrie fu schedato come il nemico pubblico n.1 per una canzone in particolare “Il bandito dell’Oklaoma” ( una similitudine con Robin Hood), dove difendeva i poveri contro la violenza e gli abusi dei poliziotti mentre criminalizzava i grossi uomini d’affari. Questa canzone è stata simbolo di numerosi concerti in tutto il mondo con i più grandi protagonisti della storia della musica popolare e di protesta : i Byrds, James Taylor, Bob Dylan, Joan Baez, Jack Elliott, C. Joe McDonald. Arlo Guthrie e molti altri di grosso spessore artistico. I Weavers si sciolsero, dopo l’accusa di essere filo comunisti, perché non trovavano ingaggi e la casa discografica li aveva abbandonati. Uno di loro addirittura per aver rifiutato di accusare i suoi compagni  al processo, fu condannato ingiustamente a 5 anni di carcere e dopo aver scontato la pena si trasferì definitivamente in Inghilterra. Pete Seeger al processo cercò di suonare il suo banjo e di spiegare i testi delle sue ballate. Non gli fu permesso di farlo in quell’occasione dentro l’aula ma appena uscito cantò una delle sue canzoni più significative. In seguito fu condannato, uscì sotto cauzione  e nel giudizio d’appello ottenne la cancellazione della condanna. Intanto la sua carriera artistica fu ostacolata pesantemente. Molti artisti e amici che nutrivano simpatia per lui trovarono la stessa sorte.

Pete Seeger

Ma Pete Seeger diventa il simbolo del movimento pacifista, e altri musicisti appoggiano la sua campagna d’informazione con canzoni, ballate e tanta musica importante: Tom Paxton, Phil Ochs, Richard Farina, Joan Baez, Bob Dylan ed Eric von Schmidt.

In quel periodo (1963) nascono canzoni importanti proprio per combattere la folle determinazione di uccidere uomini di colore, comunisti, pacifisti e persone che contestavano di non avere gli stessi  diritti civili dei grossi uomini d’affari che erano tutti di razza bianca.

Pete Seeger diventa un simbolo pacifista perché lotta contro la guerra con il suo strumento musicale: il banjo. Poco più di un anno fa e già novantenne ha cantato con Bruce Springsteen If your love Your Uncle Sam per chiedere il ritiro dei militari stranieri dall’Afghanistan.

Pete Seeger and Bruce Springsteen

Pete Seeger non aveva molta simpatia per gli strumenti elettrici e con Bob Dylan ebbe molti contrasti . Solo dopo l’incisione del secondo album dei Byrds, che intitolarono Turn Turn Turn, brano celebre di Seeger, arrangiato con chitarre elettriche, basso e batteria, il celebre Maestro fece pace con il rock, perché capì che sarebbe diventata l’espressione musicale più importante per la generazione dei giovani. Significativo è l’unione artistica con il boss del rock, Bruce Springsteen. Nel 2006 the Boss porta in giro per il globo The Seeger Session, un concerto di canzoni rivisitate magistralmente con chitarre elettriche, basso, batterie, saxofoni e quant’altro e nel 2009 insieme aprirono il concerto a Washington per il nuovo presidente degli Stati Uniti e di colore, Obama.

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settembre 16, 2012

SANDY DENNY (Fotheringay) – Una stella che brilla, un Angelo per chi sa ascoltare

Per troppo tempo la luce solare del viso di Sandy e  la sua voce celestiale, pura come il ruscello che scorre senza preoccuparsi di chi non vuole bagnarsi nelle sue acque limpide e fresche, sono rimaste nascoste nei nastri in un cassetto impolverato di qualche studio di registrazione. Oggi, finalmente dopo quaranta anni, il concerto live di Essen (1970) è possibile ascoltarlo con grande emozione con l’uscita di FOTHERINGAY (2011 Thors Hammer-Made in Germany). Questo concerto segna la grandezza di Sandy Denny e la sua evoluzione, dopo essere uscita dai Fairport Convention alla fine del 1969. Le sue composizioni The Sea e Nothing more, e la sua voce in ogni brano ti trasmettano emozioni e t’incantano. Non esiste alcun dubbio per i miei orecchi, Sandy è la più bella voce che io abbia mai sentito. Tutta la musica, curata ed arrangiata dalla chitarra elettrica  di Jerry Donahue, arricchita da sonorità classiche con Gerry Conwaye e la voce di Trevor Lucas, in qualche tratto forse un po’ esasperata, regalano a questo disco un’importanza sublime nella storia della musica. Un espressionismo, quello dei FOTHERINGAY, colmo di esperienze musicali diverse e piene di vitalità raggiunti con pochi strumenti ma con una cantante che ogni band avrebbe voluto avere. Sandy era piccola e fragile, si faceva amare da chiunque, a Lei non importava il successo e incidere dischi di altri che soffocavano comunque la sua grandissima personalità, unica e rara. La piccola cantante britannica riuscì a farsi sentire, pur restando nell’ombra, rispetto altre sue colleghe, con i Fairport prima e da solista,  dopo lo scioglimento dei Fotheringay.

La sua voce, limpida, pulita, vitale ma velata da una punta di malinconia ha valorizzato motivi di Bob Dylan  e ballate povere e non celebri, variando tonalità che a nessuna cantante al mondo sono mai riuscite.

Sandy Denny è morta a soli 31 anni,  la stampa e le case discografiche si sono comunque e sempre occupate molto poco di questa piccola ma grandissima artista. A Lei però credo non importi perché la musica è vita, a me è rimasto il pensiero di un’immagine solare, un angelo beato tra gli angeli, la sua musica è dentro di me. Tutto il resto non è ancora storia.

♥SANDY DENNY♥

In memoria di Sandy Denny ho registrato con Ricky Mantoan, At the end of the day…