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novembre 24, 2022

Ricky Mantoan – “LEGEND” –

LEGEND è il titolo dell’album che uscirà il 25 novembre 2022 su tutte le piattaforme musicali.

Prodotto da Gloria Berloso; distribuito da TuneCore a 100 negozi principali.

Copertina “LEGEND”

RICKY MANTOAN

Riccardo Mantoan, conosciuto più semplicemente come Ricky, francese di nascita perché nato nel dopoguerra in una piccola cittadina dell’Isère. La famiglia si trasferì in Italia in un paese del Canavese, quando Ricky compì l’età scolare e già a quella età, circa a 5 anni, iniziò a pizzicare la chitarra di papà rovesciandola perché la suonava con la mano sinistra con maggior naturalezza nonostante le ripetute sgridate da parte dei familiari e dei maestri d’allora. Il suo talento e la genialità creativa gli aprì una strada anche nell’uso di tutti gli strumenti a corde, spesso destrorsi perché all’epoca per mancini non si trovavano. Per tutto il percorso di vita nella musica ha sempre suonato le sue chitarre con le corde capovolte tranne qualche rara eccezione. La prima chitarra elettrica mancina la potè acquistare nel 1968 con l’aiuto della madre. Nel 1974 riuscì a ordinare in America una rara pedal steel guitar mancina, la ZB DM10 che arrivò a Milano dopo un anno in una cassa, smontata e senza istruzioni. Ricky imparò a suonare tutti gli strumenti da solo. La sua creatività lo portò a comporre musica fin dagli anni settanta e a scrivere testi in inglese per la sua country rock band dal 1978 al 2016. Negli anni novanta Ricky s’innamorò di uno degli strumenti più antichi della storia della musica, l’arpa celtica. Dalla seconda metà degli anni novanta iniziò a creare delle melodie dal sapore rinascimentale con l’arpa, la pedal steel guitar e la chitarra acustica. Negli ultimi anni antecedenti la sua prematura scomparsa diventarono gli strumenti preferiti nel comporre musica per la sua compagna Gloria, con la quale registrò un’ampia produzione di canzoni scritte da entrambi o di musicisti a loro molto cari.

Gli arrangiamenti di Ricky sono un vero gioiello quindi anche in “Legend”, album con un percorso articolato e scelto da Gloria Berloso per far comprendere meglio all’ascoltatore, la bellezza artistica dell’artista che spazia dal folk al classico, dal country al blues.

Il suono apparirà fin da subito puro.

Skip Battin e Ricky Mantoan nel 1983 a Burolo







Ricky Mantoan aveva un aspetto sofferto quando prendeva possesso del palcoscenico, il suo passo era lento, un po’ incerto, sedeva sullo sgabello davanti la sua Pedal Steel e iniziava a suonare una musica dolce, melanconica, liquida quasi al rallentatore. Poi imbracciava la sua Guild Starfire rossa del 1968 e portava il pubblico in visibilio. Ricky non ha mai voluto sbalordire ma la sua ecletticità e la sua sensibilità hanno fatto lui intuire molte più cose di quelle che il suo intelletto fosse in grado di assorbire e di spiegare a sé stesso, e gli ha ispirato un desiderio di esprimere queste cose attraverso ciò che ha sostituito la sua intelligenza: le sue chitarre e la sua arpa”.




Track listing songs – (composer and lyricist)
Codice d’identificazione


01 Traccia 1 Speed of the Sound of Loneliness (Prine)
ISRC: TCAGP2262240

02 Traccia 2 Legend (Mantoan)
ISRC: TCAGP2262268

03 Traccia 3 Tecumseh Valley (Van Zandt)
ISRC: TCAGP2262328

04 Traccia 4 Gloria (Mantoan)
ISRC: TCAGP2262398

05 Traccia 5 Solitude (Mantoan)
ISRC: TCAGP2262444

06 Traccia 6 Land in the Blues (Mantoan)
ISRC: TCAGP2262491

07 Traccia 7 Sad Country Lady (Mantoan)
I
SRC: TCAGP2262526

08 Traccia 8 The Promised Land (Mantoan)
ISRC: TCAGP2262576



“Speed of the Sound of Loneliness” è una canzone scritta da John Prine. È stata pubblicata come brano nell’album German Afternoons di Prine del 1986. La canzone ha guadagnato ulteriore fama con un duetto registrato da Prine e dalla cantante americana Nanci Griffith nell’album Other Voices. La canzone è stata interpretata da molti ed appare anche nell’album Silhouetted In Light di Gene Clark e Carla Olson. Ricky e Gloria l’hanno registrata il 10 dicembre 2016.


Legend“ è un brano composto da Ricky Mantoan nel maggio del 1998. Decisamente una nuova dimensione più intima e profonda con l’arpa celtica e la pedal steel guitar. Un vero e proprio percorso di vita nel quale infondere la propria umana esperienza. “Legend” dà il titolo all’Album.


Tecumseh Valley” è una canzone scritta da Townes Van Zandt nell’aprile del 1969. La canzone tra le altre è considerata un capolavoro della canzone d’autore americana. Il testo molto triste ed impregnato di malinconia ha attirato l’attenzione di Ricky e Gloria ed hanno elaborato una serie di arrangiamenti con la Rickenbacker. Registrata il 10 dicembre 2016 ma rimasta incompiuta per l’improvvisa scomparsa di Ricky,
Gloria è riuscita a rielaborarla lasciando gli spazi dove si può ascoltare la voce di Ricky.


Gloria” è una canzone di Ricky Mantoan registrata nello studio di Borgomasino tra il 17 e il 18 maggio del 2013. Brano autobiografico dedicato alla sua compagna, composto con basso Fender Precision, chitarra acustica Ibanez Concord, mandolino Ibanez, pedal steel guitar ZB D10 del 1975 e chimes. La canzone ha raggiunto numerosi ascolti in tutto il mondo.


Solitude” e un brano scritto da Ricky e registrato il 4 maggio 1998 con arpa celtica, chitarra acustica e pedal steel guitar da brividi. La sua voce straziante a tratti, ricorda che i tempi felici sono andati e che il mondo va avanti e non ferma la sua corsa.


Land in the Blues” è stata composta nell’inverno del 2013. In questa straordinaria performance ha usato la chitarra acustica. La sua voce calda imprime la malinconia che si esprime in un blues senza tempo. Le armonie vocali sono impreziosite da Dario Zara, bassista del Branco Selvaggio e compagno di avventure in molte performances.


Sad Country Lady” è una delle canzoni più significative di Ricky, composta prima del 1980 in onore di Emmylou Harris e Gram Parsons. In questa unica e stupenda performance dal vivo a San Daniele del Friuli il 14 aprile 1983 è accompagnato da Skip Battin, celebre componente dei Byrds e Flying Burrito Brothers.


The Promised Land” è una delle canzoni più importanti di Ricky Mantoan che dedica a quei compagni di viaggio prima sognati poi condivisi. Un percorso di vita interrotto dalla semplicità della vita quotidiana ma sempre in mezzo alla Musica scritta e rielaborata da Ricky.




LEGEND”


Track 1,3,4
Ricky Mantoan
Gloria Berloso


Track 2,5
Ricky Mantoan


Track 6
Ricky Mantoan
Dario Zara


Track 7
Ricky Mantoan
Skip Battin


Track 8
Ricky Mantoan
Gloria Berloso
Dario Zara


Ricky Mantoan: Arpa, pedal steel guitar, acoustic guitar, electric guitar, mandolino, harmonica, drums & vocal


Gloria Berloso: vocal, chimes, autoharp,
vocal harmonies


Dario Zara: vocal harmonies, bass


Skip Battin: vocal harmonies, acoustic guitar







Prodotto da Gloria Berloso

gloriaberloso@yahoo.it

www.ilblogfolk.wordpress.com

Ringraziamento a Dario Zara, Skip Battin, Heinz-Dirk Zimmermann, Thomas Aubrunner

Dedicato a Ricky Mantoan, John Prine, Townes Van Zandt

Family Tree e discografia di Ricky Mantoan pubblicate da Heinz-Dirk Zimmermann

dicembre 4, 2021

Neil Flanz, uno dei veri pionieri dell’insegnamento della steel guitar, è morto il 2 dicembre

Neil Flanz è morto il 2 dicembre 2021, diversi giorni dopo un intervento chirurgico. Aveva 83 anni.

Neil è stato uno dei veri pionieri dell’insegnamento della steel guitar; l’album che registrò alla fine degli anni ’60 per la compagnia Sho~Bud iniziò molti musicisti di pedal steel a suonare con l’accordatura E9. In seguito ha assemblato un’analisi enciclopedica delle combinazioni di accordi per l’accordatura C6.

“Citando gli altri, citiamo noi stessi.” – Julio Cortázar

Ha suonato in un certo numero di band e ha sostenuto un certo numero di artisti durante il suo periodo a Nashville. Negli ultimi 18 anni era residente ad Austin in Texas, ha suonato in band (in particolare con i Fingerpistol) e ha insegnato steel guitar privatamente.

Ci sono pochi tour che sono più leggendari per la storia della musica country del tour di sei settimane che Gram Parsons ha intrapreso nel 1973 dietro il suo album GP. Si, c’erano sicuramente tour più grandi con incassi maggiori, o tour che presentavano una line-up più scintillante. Ma quando si trattava di seminare influenza, pochi lo superavano. Accompagnato da Emmylou Harris e da una band chiamata The Fallen Angels, Gram ha introdotto il mondo rock e la Harris nel mondo country.

Selezionato per la band dal road manager di Gram, Phil Kaufman, Neil Flanz, fu il chitarrista di steel al quale, fu assegnato il compito difficile di presentare la bellezza dello strumento a un pubblico prevalentemente rock. Insieme a Kyle Tullis al basso, N.D. Smart alla batteria e Jock Bartley alla chitarra solista, il tour si snodò attraverso gli Stati Uniti, suonando all’Armadillo World Headquarters di Austin, e fu raggiunto da Neil Young e Linda Ronstadt a Houston tra molti altri luoghi e momenti leggendari tra febbraio e marzo del 1973, nonostante la band si esercitasse a malapena prima di iniziare il tour, e l’incoerenza dello stesso Gram, che sarebbe morto a settembre.

Neil Flanz ricorda il tour come una delle parti più emozionanti della sua carriera con “migliaia di giovani fan dai capelli lunghi che vengono introdotti nel paese per la prima volta… correndo sul palco solo per toccarci.” Ci sono le registrazioni Live del 1973 a Long Island, New York. Insieme alla disposizione languida di Gram e alle armonie di Emmylou da quelle registrazioni, molti hanno screditato la steel guitar di Neil Flanz come fondamentale per il loro amore per la musica country.

Ma Neil Flanz non era un’icona country rock degli anni ’70, era un convinto tradizionalista originario di Montreal, in Canada, che aveva suonato dietro gli artisti country per un decennio a quel punto. Nato il 22 giugno 1938, è cresciuto ascoltando il Grand Ole Opry alla radio e godendo della musica di artisti come il cantante cowboy canadese Wilf Carter, che ha imparato per la prima volta la chitarra all’età di 13 anni e si è trasferito alla steel guitar all’età di 17 anni. Suonando con chiunque potesse nel Canada orientale, registrò due album di musica per steel guitar, Neil Flanz and His Nashville Steel nel 1962 e Get on the Star Route nel 1964.

Mentre suonava al Country Palace di Montreal, Neil Flanz ha avuto l’opportunità di sostenere l’influenza primaria di Gram Parsons Charlie Louvin.

Insieme ai suoi album di steel guitar, questa connessione con Louvin ha contribuito a diffondere la voce su Flanz a sud, e alla fine si è trasferito a Nashville dove ha suonato regolarmente dietro Louvin, insieme ad altri artisti come Billy Walker, Jean Shepard, anche sul palco di Grand Ole Opry, mentre lavorava anche come chitarrista di sessione e suonava in The Kelly Rogers Breed.

Dopo un tour con Gram Parsons, Neil Flanz si trasferì brevemente ad Austin e suonò con i Bronco Brothers, che era un gruppo country tradizionale che includeva Marcia Ball. Ma alla fine è tornato a Nashville suonando regolarmente concerti locali con Peppertree (prec. The Kelly Rogers Breed), oltre a tenere una residenza in un luogo chiamato Deeman’s Den dove si sedevano artisti come Johnny Paycheck, Webb Pierce, Faron Young e “Little” Jimmy Dickens. Era il 1980 quando Joe Sun si offrì di fare di Neil Flanz il suo chitarrista steel a tempo pieno, e si mise di nuovo in viaggio, suonando in tutto il mondo, incluso un concerto su Austin City Limits. Nel corso del tempo, Austin sembrava il posto a cui Neil Flanz si sentiva a casa, ed è lì che è finito dopo essersi trasferito definitivamente dalla Florida nel 2004. Mentore, istruttore e anziano nella scena musicale country di Austin, Flanz ha suonato nella band di Alvin Crow e altri, ed è stato anche un membro di lunga data del gruppo country Fingerpistol.

Neil Flanz, i suoi legami con Gram Parsons e il Grand Ole Opry, e con la musica di Austin durante la sua carriera lo hanno reso una leggenda vivente, ammirato dai fan e dai suoi colleghi musicisti.

È stato inserito nella Steel Guitar Hall of Fame nel 2016.

Buon viaggio Neil!

marzo 20, 2021

Ricky Mantoan, il chitarrista che ha cambiato il modo di suonare e fare Musica in Italia

Ricky Mantoan e Branco Selvaggio Band  

La band fu fondata nel 1978 da Ricky Mantoan che fin dai primi anni sessanta si esibiva in pubblico. La prima ispirazione di Ricky fu il chitarrista americano Duane Eddy, che divenne famoso per aver introdotto la chitarra elettrica come strumento principale nel Rock’n’Roll, intorno al 1958. Tra il 1965 e il 1970, dopo varie esperienze con il suono di alcuni artisti come i Cream, gli Stones, e naturalmente Jimi Hendrix, Ricky scoprì e fu profondamente colpito dal Country Rock californiano e nello stesso tempo dal Folk Rock inglese.  Byrds, Flying Burrito Brothers, Grateful Dead, Fairport Convention, ma soprattutto il cantante country Gram Parsons influenzarono l’evoluzione del suo gusto musicale. Nel 1978 mise insieme un gruppo di sognatori country e il nome della band era “Branco Selvaggio“. In quel periodo iniziò a scrivere le sue composizioni che divennero parte del suo primo album da solista “Ricky“, pubblicato nel 1980. Questo lavoro fu ben accolto dalla critica musicale sia italiana che straniera. Una canzone dell’album, “Down in Memphis“, entrò con successo nelle classifiche di una famosa rivista specializzata inglese: Omaha Rainbow. Poi iniziò la collaborazione del chitarrista mancino con alcuni leggendari artisti californiani: Ricky entrò in contatto e strinse una forte amicizia con il bassista Skip Battin, già dei Byrds, dei New Riders of the Purple Sage e dei Flying Burrito Bros. Tra il 1982 e il 1994 suonò in tour con Skip Battin, Chris Darrow, Greg Harris, Sneaky Pete Kleinow, Gene Parsons, John York, Roger McGuinn, rivelandosi un eccellente chitarrista e un vero magic picker sulla Pedal Steel Guitar. Questi eventi sono stati registrati con relative pubblicazioni di due dischi: LIVE IN ITALY (Sneaky Pete Kleinow, Skip Battin, Ricky Mantoan, Vincenzo Rei Rosa) e FAMILY TREE con gli ex Byrds Skip Battin, John York, Ricky Mantoan e il batterista del Branco Selvaggio. L’album Family Tree fu registrato alla fine di un tour nel 1988 dagli ex Byrds Skip Battin e John York, voci, basso, pianoforte e chitarre; Ricky era alla Pedal Steel Guitar, alla chitarra elettrica String Bender Telecaster e anche alla voce. Un altro ragazzo del Branco Selvaggio di Ricky era Beppe D’Angelo alla batteria che diede alla band un hard disk, e sia Skip che John rimasero impressionati dal talento dei “colpi”. Allo stesso tempo Ricky lavorò in studio con alcuni musicisti italiani, partecipando anche a diverse trasmissioni televisive e radiofoniche. Negli anni novanta i “Branco Selvaggio” furono apprezzati in tutta Italia con concerti che ancora oggi vengono definiti “memorabili”. Gli spettacoli della band erano una lunga playlist che assestava i suoni e le sensazioni di un vero Cosmic Country con un tocco di psichedelia. Nel 1991 il “DIZIONARIO DELLA CANZONE ITALIANA” di Renzo Arbore, edito da Curcio Editore, fece una scheda dedicata a Ricky qualificandolo tra i più creativi musicisti italiani. Nel 1992 venne realizzato il primo album di Branco Selvaggio, “Riders of the Universe”, con canzoni scritte da Ricky e alcune cover di Byrds e Bob Dylan. Nel 1994 gli venne chiesto di unirsi ai Byrds Celebration per partecipare ad un tour internazionale e questo evento viene ripreso da un concerto dal vivo a Ginevra da alcune emittenti televisive e di cui esiste un album su cd e un video intitolato “LIVE IN GENEVA”. Questa band era composta da Skip Battin, Terry Jones Rogers, Scott Nienhaus, Vince Barranco e Ricky Mantoan. Dal 2006 Branco Selvaggio rivolse la sua attenzione in particolare alla qualità del suono musicale e anche alle parti corali, insistendo sulle genuine radici del country elettrico e acustico.  Il rinnovato organico del gruppo comprendeva Dario Zara al basso e voce, Luciano Costa alle chitarre acustiche ed elettriche, voce e chitarra slide, Beppe D’Angelo alla batteria e voce, Ricky Mantoan naturalmente alla pedal steel guitar, chitarre elettriche e acustiche, dobro, mandolino, armonica, dulcimer e voce. Il nuovo album “RIDIN’ AGAIN” esclusivamente di canzoni di Ricky Mantoan fu pubblicato dalla Edit di Spilimbergo con la collaborazione di Andrea Del Favero, direttore artistico Folkest, Bruno Cimenti (suono) e Gloria Berloso.

Ricky Mantoan – 1968
1979
2015
Sneaky Pete Kleinow – 1985 – Flying Burrito Brothers in Italy e fondatore originale con Chris Hillman, Gram Parsons e Chris Ethridge
Skip Battin e Sneaky Pete Kleinow – 1985 – Flying Burrito Brothers in Italy
Ricky Mantoan – 1985 – Flying Burrito Brothers in Italy

La prima volta che Ricky Mantoan sentì il suono della Pedal Steel Guitar fu ascoltando un disco arrivato dagli Stati Uniti nel 1965. Il disco era Country Guitar ma in Italia nessuno aveva la più remota idea di che strumento si trattasse. Pensando ad una chitarra elettrica dotata di effetti speciali, Ricky fece ogni tentativo di avvicinarsi a quel suono particolare quando più tardi scoprì attraverso le immagini di Jerry Garcia il tipo di strumento ascoltato in tanti dischi in vinile che acquistava. In Europa non esisteva alcun rivenditore o costruttore di quel particolare strumento, oltretutto Ricky era mancino così la sua disperata ricerca riuscì finalmente a trovare pace quando vide la pubblicità della ZB Guitar Company su una rivista e ordinò per corrispondenza la sua chitarra senza sapere come suonarla e montarla. Attese più di un anno dato che il costruttore non aveva il modello mancino.

ZB pedal steel guitar originale di Ricky Mantoan
Primo album di Ricky Mantoan 1980

La chitarra arrivò in questa cassa (vedi foto) ovviamente smontata e priva di manuali. Ci vollero alcuni anni per far capire a Ricky come usare gli effetti dato che per suonare la pedal steel bisognava usare dei finger picks, mani, dita, pedali e ginocchia ma per farlo andò ad orecchio perfezionando il suono grazie ad alcuni manuali. L’impresa di Ricky Mantoan fu veramente eccezionale e così tra il 1975 e il 1980 creò dei fraseggi e degli accordi molto interessanti e armonici che da nessuna altra chitarra avrebbe ottenuto.

Per capire meglio bisogna ascoltare il suo primo disco “Ricky” pubblicato proprio nel 1980.

Si può certamente dire che fu proprio lui l’artefice di aver importato per primo una sonorità diversa e originale ed aver inventato un “modo di suonare”. Con la sua musica, le sue canzoni e il gruppo di amici ai quali aveva con pazienza e severità insegnato ad usare e suonare tutti gli strumenti, Ricky Mantoan portò un nuovo messaggio rivoluzionando il modo di fare musica. Il clima intellettuale degli amici musicisti americani che si fermarono a casa sua per lungo tempo, stimolò enormemente di continuare in quella direzione ma anche di ricercare nuove armonie. In particolare, Ricky Mantoan, influenzato dalla creatività di Clarence White (The Byrds), uno dei più grandi e geniali chitarristi che insieme a Gene Parsons (The Byrds) ed Eddy Tickner inventarono lo String Bender, divenne un ottimo discepolo affezionato come Albert Lee, Peter Townsed e pochi altri. E fu proprio quando si esibì in concerto nel 1984 con i componenti storici dei Byrds, Gene Parsons, Roger McGuinn e Skip Battin che Ricky diede prova d’essere all’altezza dei più importanti professionisti del suono e aprì la strada per portare in tour il messaggio della musica Country Rock soprattutto in Italia.

The Byrds 23 giugno 1970 – Roger McGuinn, Skip Battin, Clarence White, Gene Parsons
La storica formazione dei Byrds periodo 1969-1972/73 con Ricky Mantoan alla Guild Starfire Guitar nel 1984
2011

So much music time
So long time to love
So many thoughts of Gloria

settembre 28, 2012

LE PAYS NATAL – RICKY MANTOAN A TORINO IL 28 SETTEMBRE 2012

Ricky Mantoan è un prestigioso chitarrista e compositore. Ha iniziato a suonare a sette anni.

Chitarrista mancino ha elaborato, nella sua lunga carriera, uno stile molto personale, che è una particolare e originale sintesi tra il folk americano e quello europeo di matrice celtica.

Apprezzato a livello internazionale dalla critica specializzata, è considerato un virtuoso della chitarra elettrica e in special modo della pedal steel guitar.

Stimato da musicisti di spicco dell’area californiana, prende parte ai tours italiani di Skip Battin, Greg Harris, Sneaky Pete Kleinow, Roger McGuinn, John York, Gene Parsone.

Ha all’attivo numerosi lavori discografici, sia come solista che con artisti americani e italiani.

Il lavoro di Ricky Mantoan, Le Pays Natal (Edit 1996) è la realizzazione di un progetto che da diversi anni stava a cuore al musicista: invogliare gli ascoltatori, in particolare quelli più giovani, a ricercare le proprie origini, attraverso il linguaggio immediato della musica, al di fuori di etichette e vecchi clichés.

In ogni brano il musicista ha tratteggiato situazioni, emozioni e sentimenti vissuti da uomini che, in vari modi, hanno lasciato nella storia l’impronta dell’indomita gente valdostana: la storico Federico Chabod, contestato per aver voluto un’autonomia troppo “italiana”; Emile Chanoux, assassinato dai fascisti; Lino Binel, che finì in un lager per le sue idee; Albert Deffeyes, che associò al suo impegno culturale un tenero affetto per la regima Maria Josè; Joseph Marie Bréan, biografo di Chanoux; e poi il figlio stesso di Chanoux (Emile anche lui), morto suicida alcuni anni fa; Joseph Marie Trèves, che esortava tutti ad essere fieri della propria identità; infine i Salassi, gli antichi progenitori, sconfitti ma mai domati, deportati in terre lontane a consumarsi nella fatica e nei ricordi come i moderni emigranti, a cui è dedicato il brano che dà il titolo all’album.

Uomini che hanno vissuto e sofferto nello scenario unico dei nostri monti, e ci spronano a ritrovare, attraverso il loro ricordo, le nostre radici…le pays natal.

Venerdì 28 Settembre

dalle 21.00  Al Giardino Askatasuna, lato via Balbo di Torino

Ricky Mantoan ripropone alcune canzoni di questo importante lavoro nella serata  in ricordo di Alberto Cesa organizzata dall’ ass.culturale Cantovivo e Egin.

Sul palco ad accompagnarlo ci sarà la sua compagna Gloria, le chitarre e l’arpa celtica.

… Da sempre cultore della musica e della cultura celtica, Ricky si dedica da anni allo studio dell’ Arpa ed attraverso questo affascinante strumento fa oggi rivivere atmosfere medievali e rinascimentali che rievocano un mondo fatto d’incantesimi e    leggende. Nella sua musica sogno e realtà si fondono lasciando   sensazioni di delicata armonia interiore …

Programma

PRESENTAZIONE DEI LIBRI DI ALBERTO  a cura di Roberto Sacchi (folk bulletin-folkest) – “Con la ghironda in spalla” e “Il Canzoniere del Piemonte” oltre a proiezioni video, sempre dedicate ad Alberto.

A SEGUIRE LIVE ACUSTICO: Yo Yo Mundi (folk rock italiano), Egin (patchanka), Ricky Mantoan (del Branco Selvaggio) arpa, chitarra e voce con Gloria Berloso (voce e percussioni) e i Babemalà (folk popolare)

settembre 8, 2012

Gli A3 APULIA PROJECT suoneranno all’Umbra Forest Folk Festival 2012 nella Foresta Umbra

Gli A3 Apulia Project, band etno-folk originaria di Terlizzi (BA) ma “cittadina del mondo”, sta continuando attivamente a portare in giro il disco Odysseia, pubblicato dalla nota etichetta discografica Compagnia Nuove Indye di Paolo Dossena.
Dopo le numerose date estive in giro per i palchi italiani, la prossima performance live della band sarà un ritorno “a casa”, il 9 Settembre 2012, in occasione della due giorni (8 e 9 Settembre) per la 5^ edizione dell’Umbra Forest Folk Festival, ambientato nella suggestiva Foresta Umbra, nel cuore del Parco Nazionale del Gargano, a Monte S.Angelo, in provincia di Foggia.

Un festival importante, in cui si esibiranno, oltre agli A3 Apulia Project, artisti di tutto il mondo, provenienti dai cinque continenti, dando vita ad una grande festa per sensibilizzare al rispetto dell’ambiente e contemporaneamente far rivivere le atmosfere hippy. Artisti e pubblico, infatti, sono invitati a presentarsi vestiti in stile “figli dei fiori”.
Semplicemente imperdibile!
Per contatti e informazioni: http://www.umbraforestfolk.eu

LA BAND DEGLI A3 APULIA PROJECT:
Il progetto degli A3 Apulia Project nasce da un’idea di Fabio Bagnato, autore, compositore e chitarrista specializzato nello studio e diffusione della chitarra battente, classico strumento della tradizione popolare dell’Italia meridionale.
Il nome del progetto è preso in prestito da quello della più famosa autostrada del Sud (la Salerno – Reggio Calabria), perché, come l’autostrada A3 è un’arteria importante che collega diversi punti del Sud, allo stesso modo la musica degli A3 Apulia Project si pone come collegamento per un ideale viaggio nel mar Mediterraneo, da sempre portatore di nuove culture che si mescolano alle antiche tradizioni del Sud Italia.
La passione per il viaggio e contemporaneamente per la propria terra è da sempre la fonte di ispirazione primaria degli A3 Apulia Project, che riescono ad unire all’interno della propria musica tutto il folklore e il calore di una grande regione, idealmente riconosciuta nelle terre che circondano il Mediterraneo (fatta di diverse suggestioni, culture, usi e costumi), insieme ad una concezione poeticamente lucida e sagacemente critica dell’attualità.
La prima – la terra – impregna le musiche, dando vita ad un etno-folk-rock contaminato da diverse matrici legate alla musica popolare ma anche ai grandi cantautori italiani; la seconda – la visione critica dell’attualità – è evidente nei testi, anch’essi caratterizzati da un forte piglio cantautorale.

Le radici degli A3 Apulia Project, quindi, non sono racchiuse solo entro il confine geografico della Puglia, regione d’origine della band, ma in ogni terra “gemella”, fino a disegnare quest’unica regione, il Mediterraneo, intesa come patria musicale e madre generosa, dagli stimoli infiniti.
Le sonorità della chitarra battente, della fisarmonica e del tamburello, vanno così ad affiancarsi con altre più moderne, come quella del basso elettrico, del cajon (strumento classico della tradizione Sudamericana) e della batteria.
Un giorno Mimmo Martino, poeta calabrese, ha detto: “…un popolo senza storia è come un albero senza radici… è destinato a morire…”. Gli A3 Apulia Project vogliono far questo: musicare una vecchia storia, stridendo sulle corde della memoria, pizzicando la vena dei ricordi, per percorrere una strada antica verso nuovi orizzonti.
Durate la loro attiva carriera live, gli A3 Apulia Project hanno avuto l’onore di condividere il palco con artisti del calibro di Officina Zoè, Ray Tarantino, Moni Ovadia, Mimmo Cavallaro e i Taran Project.
Hanno inoltre partecipato alla 3^ Ed. de La voce del Gargano – Festival di suoni e danze del Mediterraneo, diretta dal M° Michele Mangano, dove hanno ritirato il PREMIO ANDREA SACCO a testimonianza di un lavoro di continuità, attraverso la ricerca in campo etno-folk.
Hanno effettuato una tournèe in Francia per la 22^ Ed. del Festival Internazionale FIMU in Belfort (gruppo scelto a rappresentare l’Italia) ed in Germania per conto dell’Istituto Italiano di Cultura e città di Wolfsburg, per la rassegna internazionale SOMMERBUHNE 2009.
Apprezzamenti per il lavoro effettuato dagli A3 sono arrivati da musicisti di grande livello come Daniele Sepe, Ambrogio Sparagna, Marcello Vitale, etnomusicologi come Alfonso Toscano e giornalisti come Guido Festinese de Il Manifesto, Paola De Simone di Radio inBlu, Leo Kalimba di Radio Radio e Carlo Chicco di Controradio.
Inoltre uno dei brani del gruppo, Tammurriata Alli Uno (Testo: Trad. – Musica: F.Bagnato), è stato scelto e inserito da una nota casa discografica di Milano, l’Arci Sana Records, in una compilation uscita nel settembre 2007 dal nome: Arci Libertà e Musica.
Sono stati selezionati anche da I Think Magazine e (R)Esisto Distribuzione per la compilation Frequenza d’Impatto Vol.1, pubblicata a Luglio 2012 e scaricabile in free download da questo link: http://www.mediafire.com/?791ioffgkadz7cr
Attualmente la band collabora attivamente con Paolo Dossena (Luigi Tenco, Patti Pravo, Francesco De Gregori, Almamegretta, Sud Sound System…) produttore della RCA e CNI.

Il gruppo è composto da sei virtuosi musicisti ed una danzatrice:
Fabio Bagnato (chitarra battente – chitarra acustica – lira calabrese – voce) Walter Bagnato (fisarmonica – pianoforte – synth – cori) Pasquale Lamparelli (tamburello – cori) Domenico Mininni (cajon – darabouka – congas) Francesco Rossini (basso elettrico) Giacomo de Nicolo (batteria – effettistica) Rossella di Terlizzi (danza).

settembre 1, 2012

Il Country-Rock, le origini negli States e le sue ramificazioni in Italia.

E’ quasi certo che il creatore dell’espressione musicale definita country rock, sia  Gram Parsons, autore e chitarrista dei Byrds e dei Flying Burrito Brothers. Il suo stile di vita e tutta la sua musica hanno influenzato molti musicisti e sono bastati pochi anni della sua esistenza, dato che è morto a soli 26 anni, per conquistare il pubblico americano e poi in parte e molto più tardi quello europeo. Se Gram Parsons è tra i più acclamati dalla critica della musica country-rock, Neil Young è molto probabilmente il più conosciuto in tutto il mondo; il suo immenso lavoro con i Buffalo Springfield, Crosby, Still e Nash ed i suoi album da solista hanno avuto un’enorme influenza fino alla nascita di Prairie Wind nel 2005, un album che ricorda il suo più famoso disco Harvest.
Negli Stati Uniti, la Band di Bob Dylan mescola rhythm & blues e rock & roll per creare una musica monumentale. Bob Dylan ha registrato alcuni album in stile country, ricordo in particolare il famoso Nashville Skyline del 1969. Altri artisti di quel periodo storico così importante per la storia della musica e fortemente influenzati da questa speciale miscela musicale, sono i Creedence Clearwater Revival con Fortunate Son, i Poco con Pickin’ Up The Pices, i Little Feat con Love Long Distance, i New Riders of The Purple Sage con l’album omonimo e gli Ozark Mountain Daredevils con “Jackie Blue”.
Alcune canzoni e opere per capire meglio questa importante espressione culturale sono:

“Suithart of the Rodeo” (LP) dei Byrds (con la partecipazione di Gram Parsons)
“Lay Me Down” (canzone)di David Crosby e Graham Nash
“White Line Fever” (canzone)dei Flying Burrito Brothers
“Christine’s Tune” (canzone) di Hillman e Parsons (F.B.B.) . I due amici musicisti girano da un locale a l’altro di Los Angeles ed un giorno vengono invitati da una amica molto ricca di nome Christine ad un party dove suona in una band country-rock, la pedal steel guitar di Peter Kleinow, detto Sneaky. La nascita dei F.B.B. avviene qui e con questa session: Chris Hillman (chitarra e mandolino), Gram Parsons (ritmica e keyboards), Sneaky Pete (steel guitar), Chris Ethridge (basso e piano), Michael Clarke (batteria) ed altri amici musicisti. Il capolavoro assoluto che deriva da questa geniale formazione prende il nome di “Gilded Palace of Sin” (1968-1969), album molto rappresentativo per la musica californiana.
“Riverside” (canzone) degli America
“Black Water” (canzone) dei Doobie Brothers
“The Weight” (canzone) della Band
“Hole in the Wordl” (canzone) degli Eagles
“Take it Easy” canzone già incisa dagli Eagles e ripresa nel 1973 dal suo autore Jackson Browne, registrata con la partecipazione di Sneaky Pete, David Lindley, David Crosby, Joni Mitchell, Glen Frey e Don Henley.

La musica country raggruppa forme musicali popolari ed è nata negli Stati Uniti del sud (Monti Appalachi) ed ha le sue radici nella musica tradizionale popolare, nella musica celtica, nella musica gospel ed old-time music, si evolve rapidamente intorno al 1920. Precedentemente la definizione per indicare l’espressione musicale è  “Hillbilly” ma il termine ritenuto degradante per indicare una musica bella e popolare scompare definitivamente nel 1970. Elvis Presley è uno dei più importanti solisti di country di tutti i tempi, è soprannominato “Il gatto Hillbilly” in un programma radiofonico Louisiana Hayride, ed in seguito di rock’n roll.
Gli immigrati nei Monti Appalachi meridionali hanno portato la musica e tutti gli strumenti del Vecchio Mondo: il violino irlandese, il salterio tedesco, il mandolino italiano, la chitarra spagnola ed il banjo africano. Le interazioni tra i musicisti di diverse etnie hanno creato una musica unica nel Nord America e nel primo novecento era costituita soprattutto dal violino, dalla chitarra e dal banjo. Le registrazioni su dischi di questa musica country è indicata come “Old time music”.
Per tutto il 19° secolo, gruppi di immigrati provenienti dall’Europa, in particolare da Irlanda, Regno Unito, Germania, Spagna e Italia, si trasferiscono in Texas e interagiscono con i messicani, i nativi americani e le comunità degli Stati Uniti che si erano stabilite in Texas. Il risultato di questa convivenza ha fatto emergere dei tratti culturali che si sono radicati nella cultura stessa di tutte le sue comunità. I coloni delle zone, provenienti dalla Germania e la Repubblica Ceca frequentano le grandi sale da ballo nel Texas dove i contadini e gli abitanti delle comunità, trascorrono le serate danzando il valzer e la polka. Lo strumento usato, per la sua capacità di riempire ampiamente queste sale è la fisarmonica, strumento inventato in Italia.
La prima registrazione commerciale di ciò che può essere considerata musica country è “Sallie Gooden” ed è eseguita nel 1922 per la Victor Record. Ancora oggi questo classico viene eseguito da tutti i gruppi di bluegrass. Il primo cantante country ad avere successo a livello nazionale nel 1924 è stato Vernon Dalhart con “Wreck of Old ‘97” e “Lonesome Road Blues”. Dal 1924 al 1934 vengono registrati molti “hillbilly” di musicisti blues, mentre la steel guitar suonata con una barra d’acciaio ed i picks, appare già nel 1922, quando Jimmie Tarlton incontra il famoso chitarrista hawaiano Frank Ferera sulla West Coast.
Jimmie Rodgers e la Carter Family sono molto presto considerati degli importanti musicisti country e le loro canzoni celebri sono registrate a Bristol il 1° agosto 1927. Rodgers fonde gospel, hillbilly, jazz, blues, pop, western e folk, e le sue migliori canzoni sono  le sue composizioni, tra cui “Blue Yodel”, che ha venduto oltre un milione di copie. Jimmie Rodgers è quindi considerato il principale esponente del country degli inizi. A partire dal 1927 e per i successivi 17 anni, la Carter Family ha registrato circa 300 ballate, canzoni tradizionali, canzoni country ed inni Gospel Old Time Music, tutte rappresentative del folklore del sud-est degli States.
Nel 1929 uno degli effetti della Grande Depressione è la drastica diminuzione della vendita dei dischi mentre la radio diviene una fonte popolare d’intrattenimento e gli spettacoli di musica country con ballo di gruppo, (da non confondersi con l’inflazionata Line Dance odierna, di moda in alcuni locali e pub nostrani), si diffonde in tutto il sud, a nord fino a Chicago e verso la California.
Alla fine della seconda guerra mondiale, Lester Flatt & Earl Scruggs hanno messo insieme un gruppo con Bill Monroe e Roy Acuff e cominciano ad esibirsi al Grand Ole Opry di Nashiville nel Tennessee con strumenti esclusivamente acustici e definiscono questo modo di suonare musica, bluegrass.

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  Musica Bluegrass                                                    .                                                   Musica Country

Contrabbasso     Mandolino                                       .                                                  Batteria              Basso  elett.

Violino       Chitarra                                                      .                                                  Chitarra elett.  Steel Guitar

Banjo      Dobro                                                           .                                                   Vocals

Vocals

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bluegrass…………………………………………………… Principali  artisti………………………………………………………….country

 

Bill Monroe and Bluegrass Boys………………………………………………………………………Merle Haggard

 

Country Gentlemen ……………………………………………………………………………………….Jonnhy Cash                                

 

Osborne Brothers…………………………………………………………………………………………..Willie Nelson

 

Foggy Mountain Boys……………………………………………………………………………….Waylon Jennings

 

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Nell’estate1981 i Flying Burrito Brothers sono in Italia per una tournée. In quella occasione il bassista Skip Battin vuole conoscere il chitarrista Ricky Mantoan autore di Down in Memphis, disco d’oro della Lomax della rivista Omaha Rainbow, inserito tra i cinquanta migliori brani dell’anno (LP Ricky, 1980). I componenti della band hanno ascoltato il disco di Ricky Mantoan rimanendone impressionati per lo stile americano del suo modo di suonare e cantare. Il chitarrista franco-italiano, che nel 1978 ha fondato il gruppo Branco Selvaggio dopo varie esperienze, incontra i Burritos: Skip Battin, Sneaky Pete, Gib Guilbeau, John Beland e John Mauceri a Torino. Qualche mese dopo Ricky Mantoan, suona con Skip Battin e Chris Darrow in un concerto a Cossato in Piemonte, la stessa serata è aperta dal Branco Selvaggio con brani country-rock.
Inizia così la lunga collaborazione tra i Burritos , i Byrds e il chitarrista italiano che dura fino al 1994 (Concerto di Ginevra- The Byrds Legacy). In Italia e forse anche in Europa, Ricky Mantoan è l’unico artista che si è avvicinato maggiormente al country-rock ed il primo che introduce la pedal steel guitar, diventandone il caposcuola in Europa. Con il Branco Selvaggio ha fatto conoscere la musica californiana da nord a sud dello stivale, con numerosissimi concerti e la pubblicazione di alcuni dischi come solista, con il Branco, con Skip Battin, Sneaky Pete , John York, Roger McGuinn, Greg Harris e molti altri.
Gloria Berloso

Branco Selvaggio Country-Rock Band dal 1978